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Trovare e depurare l’acqua in sopravvivenza. TUTTI I METODI.

COME TROVARE L’ACQUA IN SITUAZIONI ESTREME

 

TUTTI I METODI PER DEPURARE L’ACQUA

 

 

L’uomo è composto da circa il 60% di acqua, e normalmente ne deve assumere dai 2 ai 3 litri giornalieri.

 

C’è da tenere conto che la richiesta di acqua aumenta, in presenza di clima caldo o umido e di fatica, anche fino ai 5-8 litri al giorno.

 

In caso di sopravvivenza è essenziale riuscire a bere almeno un 1 litro di acqua al giorno, razionandola e bevendola a piccoli sorsi, bagnandosi prima le labbra per sfruttare al massimo ogni goccia.

 

L’acqua è sinonimo di vita se si può resistere senza mangiare anche fino a 40 giorni, senza acqua si può durare solamente un paio di giorni in condizioni di riposo.

 

 

 

LE COSE DA NON BERE:

 

Anche se ci si trova in situazioni di sopravvivenza estreme NON BERE MAI:

 

  • Bevande alcoliche: In clima freddi, bere alcol, all’inizio può dare un senso di calore ma successivamente si ha un raffreddamento corporeo più intenso di quello che si aveva prima di bere. In clima caldi, invece, disidrata il corpo. Bere alcol inoltre diminuisce anche le capacità mentali e motorie.

 

  • Urine: Contengono gli scarti del nostro organismo è seriamente sconsigliato bere la propria urina o quella degli animali.

 

  • Sangue: può causare diarrea, infezioni, problemi gastro-intestinali o altri problemi al metabolismo.

 

  • Acqua del mare: contiene troppo sale, in caso di mancanza d’acqua si può resistere più a lungo restando senza bere che bevendo acqua di mare poiché l’acqua salata disidrata e provoca danni ai reni.

 

  • Benzina o composti chimici (come diluenti, detergenti…)

 

  • Acqua stagnante di stagni, pozze…

 

  • Ghiaccio o neve (faremmo consumare inutilmente del calore prezioso al nostro corpo, meglio scioglierla in un pentolino o in assenza di fuoco metterla in un recipiente scuro)

 

 

  • Liquido biancastro, linfa lattiginosa di alcune piante (dal colore particolarmente brillante e amaro, potrebbe essere velenoso).

 

  • Acqua sporca con schiuma e bolle e dall’odore nauseabondo.
  • Acqua dove all’interno ci sono animali morti.
  • Acqua di colore strano o dove la vegetazione circostante è morta o mancante.

 

 

 

Non bere mai acqua fredda se si è accaldati.

 

 

 

NON FUMARE. Il fumo sottrae liquidi e vitamine all’organismo.

 

L’urina è formata con le sostanze di scarto del corpo, ma in situazioni estreme, se non si trova nessuna fonte d’acqua, si può bere. Considerare comunque l’orina come ultima risorsa.

 

 

 

L’acqua può trasmettere ogni sorta di virus e microbi.

 

I sintomi derivanti dall’ingerimento di acqua contaminata sono: dissenteria, diarrea sanguinosa grave e prolungata, febbre, debolezza, virus e malattie (tifo, colera, ecc.) o presenza di parassiti nel corpo.

 

 

 

COME TROVARE L’ACQUA:

 

Con acqua limitata cominciare a bere dopo 12 o 24 ore per sfruttare al massimo l’acqua presente nel nostro organismo.

 

 

 

LA PIOGGIA:

 

Si può raccogliere l’acqua piovana in recipienti puliti (più ne avete più acqua potrete raccogliere). Potete utilizzare come recipiente qualsiasi cosa che sia in grado di trattenere l’acqua (cortecce o grosse foglie, noci di cocco, sacchetti di plastica, indumenti impermeabili e così via…). Se l’acqua raccolta è sporca è necessario bollirla o purificarla prima di berla.

 

Per raccogliere l’acqua piovana potete legare una maglietta o un pezzo di stoffa ad un albero, in modo che l’estremità del panno pendi verso un qualsiasi tipo di contenitore.

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Potete legare un panno assorbente appena al di sopra delle scarpe per raccogliere l’acqua piovana nell’erba. (vedi foto) Potete costruire una tettoia con del bambù, posizionando una canaletta orizzontale per raccogliere l’acqua in un pentolino. (vedi foto)

 

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Potete fare una buca e distendere sopra ad essa un grosso telo impermeabile creando un bacino per raccogliere l’acqua della pioggia. (vedi foto) Oppure potete tamponare con un panno una superficie bagnata e poi strizzare il contenuto in un pentolino. (vedi foto) Si può raccogliere, con un indumento, la rugiada presente su piante e pietre.
GLI INDICATORI D’ACQUA: Per trovare fiumi, laghi e corsi d’acqua bisogna seguire i punti dove la vegetazione è più verdeggiante o ad esempio seguire gli animali (uccelli, mammiferi, api, formiche, un sentiero battuto recentemente dagli animali o presenza di escrementi vicino a una crepa). Se si è circondati da una catena montuosa l’acqua solitamente si raccoglie nella base meno inclinata poichè lo scorrimento è meno veloce. Le grotte vengono create dell’acqua, ispezionandole fino in fondo si possono trovare rivoli d’acqua. Gole e crepacci stretti possono dare vita a piccole sorgenti. EVITARE di scavare in terreni porosi e friabili poichè l’acqua in quei casi si accumula troppo in profondità.

 

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DOVE SCAVARE PER TROVARE L’ACQUA?

 

Scavando in determinati luoghi (letti di fiumi secchi, laghi in secca, valli, terreni umidi, aree verdeggianti…) si potrebbe riuscire a far accumulare dell’acqua all’interno di buche oppure riuscire a far concentrare piccoli rivoli d’acqua; in questi casi occorre comunque bollire o purificare l’acqua.

 

Ci sono alcune piante che amano l’acqua come salici, sambuchi, canneti, ninfee. Si può tentare uno scavo nelle loro vicinanze per trovare dell’acqua.

 

Nelle zone erbose più verdi e brillanti dove gli steli sono alti e carnosi, si può tentare uno scavo sicuramente il terreno è umido e c’è la possibilità di trovare acqua. L’acqua dolce spesso si può trovare dietro le dune di sabbia lungo il mare (vedi foto).

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COME RACCOGLIERE L’ACQUA IN UNA PALUDE: Lasciare riposare il fango per mezza giornata e poi bollirlo per 10 minuti o in alternativa filtrare con la tecnica del filtraggio (spiegata più avanti nell’articolo).
Dove scavare in una palude?

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L’ACQUA NELLA FLORA:

 

Si può ottenere acqua da molti vegetali, frutti, legumi, e piante.

 

Ad esempio cocco, anguria contengono moltissima acqua, ma anche i frutti delle piante commestibili contengono una buona percentuale di acqua (limone, mango, avocado, ananas, kiwi, arance, e così via…).

 

Alcune piante immagazzinano sia internamente, sia esternamente l’acqua (la cima di un cactus può essere pulita e spremuta).

 

Le canne di bambù verdi se piegate possono fornire acqua. (vedi foto)

 

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OTTENERE L’ACQUA ATTRAVERSO CONDENSA:

 

è possibile utilizzare un panno o un sacchetto per bere l’acqua condensata su superfici come vetro, metallo, foglie di piante.

 

SACCO TRASPIRANTE:

 

Mettete un sacco di plastica intorno a un ramo di albero verde (vedi foto), sigillate e appendete un sasso o un legno alla base per far defluire l’acqua, ottenuta tramite condensa, verso il basso.

 

Montate il sacco traspirante la mattina e raccogliete l’acqua a fine giornata.

 

Utilizzate ogni giorno un arbusto diverso.

 

 

 

LA DISTILLAZIONE:

 

Con questo sistema in 24 ore si possono ottenere dai 0,5 litri ai 2 litri d’acqua. Facendo più buche anche di più.

 

Scavare una buca profonda e larga circa 1 metro, porre al fondo un recipiente con un tubicino che esce fuori dallo scavo (la cannuccia servirà per evitare di smontare tutta l’attrezzatura ogni volta che si vuole consumare l’acqua, tuttavia se non si possiede un tubicino se ne può fare anche a meno).

 

Riempire il fondo della buca con vegetazione ricca di contenuto acquoso (foglie umide…). Coprire con un telo (ca. 2X2 m) in nylon o plastica bloccandolo ai lati con terriccio e pietre in modo da non far passare aria.

 

Infine, si fa assumere al telo una forma concava ponendo al centro un sasso.

 

 

 

Il depuratore funziona sia di giorno che di notte e produce acqua distillata poichè la temperatura all’interno della buca si alza e il vapore prodotto dalla vegetazione si attacca al telo che è più freddo e la condensa scivola nel recipiente sottoforma di goccioline.

 

 

 

Procedimento illustrato:

 

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ACQUA DEL MARE:

 

Mai bere acqua di mare direttamente, il sale che contiene, a lungo andare, può anche portarci alla morte; è tuttavia possibile farla bollire e raccogliere il vapore generato dall’ebollizione con i propri vestiti per poi strizzarli o con un telo impermeabile o un sacchetto di plastica; esistono comunque sostanze atte a desalinizzare l’acqua marina.

 

Dissalatore ad energia solare: LINK.

 

 

 

Un’altro metodo per depurare l’acqua salata consiste nel riempire una buca di acqua di mare e gettarci dentro delle pietre roventi, il vapore prodotto dovrà essere raccolto con un indumento o un panno, e poi strizzato in un recipiente per essere bevuto.

 

INFO:

 

L’acqua distillata non ha sapore. Travasarla da un recipiente all’altro o mescolare velocemente per arricchirla di ossigeno e renderla più gustosa.

 

 

 

COME POTABILIZZARE L’ACQUA:

 

1. Utilizzare sostanze come iodio o cloro (tintura di iodio al 2%: 5 gocce in un litro di acqua chiara, 10 gocce in acqua scura, con questo metodo attendere almeno 30 minuti prima di bere; pillole o tavolette potabilizzanti: 1 pastiglia per acqua chiara, 2 per acqua scura).

 

Compresse o pastiglie potabilizzanti per purificare l’acqua: LINK.

 

 

 

2. Bollire in un pentolino per 10 minuti. (METODO CLASSICO)

 

 

 

3. Utilizzare il metodo del filtraggio (cioè far filtrare l’acqua attraverso vari strati) prima di potabilizzare l’acqua per pulirla da sporcizia e altre impurità.

 

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Dentro un contenitore forato al fondo si creano diversi strati (partendo dal basso) di ghiaia o sassi levigati, carbone vegetale polverizzato ricavato dalla combustione di legno, sabbia o terriccio molto fino e infine di nuovo ghiaia. Se non si possiede un contenitore si possono usare tre teli legati a un treppiede di 1 metro fatto con 3 legni. Sui teli mettere in quest’ordine (dall’alto) ghiaia, carbone e sabbia, oppure sempre in quest’ordine erba, sabbia, carbone.

 

Dopodichè bollire per 10 minuti.

 

 

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In mancanza di recipienti si può utilizzare un calzino. Riempirlo di carbone vegetale, terriccio e sabbia fine. Dopo la filtratura si può aggiungere una goccia di urina e mescolare il composto.
Una volta filtrata l’acqua dalle impurità, bollirla per renderla potabile. 4. Purificare l’acqua con l’energia solare:

Solar water Disinfection (conosciuto anche come SODIS): LINK
Esiste anche un’ invenzione recente (Solarball): LINK

 

 

 

5. Principio dell’ Osmosi Inversa: LINK

 

 

 

6. Con i raggi ultravioletti:

 

E’ un piccolo strumento che può rivelarsi davvero provvidenziale. Funziona grazie a raggi ultravioletti (UV) che in breve tempo riescono a purificare l’acqua.

 

Steripen: LINK

 

7. Principio degli ioni d’argento con filtro tascabile in ceramica: LINK

 

 

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CONSIGLI UTILI:

 

  • Dove bevono gli animali, l’acqua è sicuramente innocua anche se non c’è la sicurezza che sia potabile.
  • Masticando un filo d’erba o succhiando un sassolino umido si può alleviare il senso di sete per un po’ di tempo.
  • Se non avete almeno un litro di acqua al giorno in un clima caldo non mangiate, questo serve per risparmiare le riserve d’acqua del corpo.
  • In mare aperto la disidratazione del corpo avviene più velocemente (le cause sono: vento, salsedine e raggi solari che riflettono sul mare).
  • Oltre alla fatica, al clima arido, umido, torrido o ventoso anche lo stress e la paura contribuiscono a fare sudare molto e quindi a disidratare il corpo.
  • Per limitare il consumo di acqua nelle zone torride e umide marciare nelle ore meno calde (alba, tramonto, notte) e a ritmo regolare.

redatto da www.sos2012.it

fonte sopravviveremyblog.altervista.org

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