A.S.D. SOS 2012® - Lazio, Lombardia, Toscana, Marche, Puglia, Campania, Sicilia
+39 347 632 1594

Autore: admin

COME SOPRAVVIVERE IN UN LUOGO OSTILE COME IL DESERTO

Regole e nozioni per la sopravvivenza in un deserto caldo.

 

Le temperature nel deserto possono arrivare a valori di 55-60 gradi all’ombra, mentre al livello del terreno la sabbia può arrivare anche fino a 80 gradi, infatti il calore che si percepisce dal basso quando si cammina nel deserto è impressionante.

In una normale giornata del deserto le temperature sono soffocanti (intorno a una media di 45 – 50 gradi), con queste temperature la morte avviene principalmente per colpi di calore e per disidratazione.

Entrambi i fenomeni avvengono molto rapidamente ecco perchè nel caso ci si ritrovi a dover sopravvivere nel deserto la soluzione ideale è quella di muoversi il meno possibile e di non fare sforzi, bisogna trovare un luogo all’ombra dove ripararsi dal sole cocente e attendere i soccorsi.

 

Esempio di rifugio nel deserto con intercapedine d’aria:

t45678.png

 

Se si è a bordo di un mezzo disastrato è consigliabile attendere all’interno dell’abitacolo, in modo tale che ci siano più possibilità di essere intravisti e di sopravvivere.

Continue Reading

SOPRAVVIVENZA: I tipi di Deserto

PREFAZIONE:

 

Un deserto è un’area della superficie terrestre quasi o completamente disabitata dove il terreno risulta in prevalenza arido e la vegetazione è scarseggiante.

 

Esistono tre tipi di deserto:

  • Deserto caldo (può essere roccioso, ghiaioso oppure sabbioso) il clima di questo ambiente è desertico quindi molto, molto caldo.
fss.jpg
the_olgas_landscape.jpg
  • Deserto freddo o temperato, presente nelle regioni continentali, è caratterizzato da aridità e da forti escursioni termiche annue con estati caldissime e inverni freddissimi; il clima è desertico freddo.
gdd.jpg
  • Deserto polare (o deserto bianco), presente nelle regioni vicino ai poli come Groenlandia, Artide e Antartide, è caratterizzato da freddo intenso e perenni distese di neve e ghiaccio; il clima è glaciale.
ggj.jpg

I Più vasti deserti nel mondo (caldi e freddi):

(in ordine di grandezza)

  • Antartide
  • Sahara (temperatura massima: 55°C)
  • Groenlandia
  • Libico-Nubiano
  • Gran Deserto Australiano
  • Gobi (temperatura massima: 45°C)
  • Kalahari (temperatura massima: 46°C)
  • Rub’ al-Khali
  • Deserto patagonico
  • Deserto di Simpson o di Arunta
  • Gran Deserto Sabbioso
  • Taklamakan (temperatura massima: 39°C)
  • Deserto siriano
  • Gran Deserto Victoria
  • Deserto di Sonora
  • Arabico
  • Karakum
  • Kizilkum
  • Deserto di Thar o Gran Deserto (temperatura massima: 50°C)
  • Deserto di Gibson
  • Deserto di Sechura
  • Atacama (temperatura massima: 19°C)
  • Deserto del Nafūd
  • Deserto del Namib (temperatura massima: 31°C)
  • Deserto del Mojave
  • Deserto del Negev
  • Deserto Dipinto

IL COLTELLO PER LA SOPRAVVIVENZA

IL COLTELLO PER LA SOPRAVVIVENZA

Per tutti coloro che si muovono per un campeggio lontano dall’Europa, per un viaggio lontano o in una zona ostile priva degli agi e delle comodità a cui siamo abituati è sempre consigliabile un equipaggiamento e un vestiario adatto per il territorio in cui si andrà.

Un oggetto indispensabile che non deve mai mancare nella vostra attrezzatura per il surviving è sicuramente il famoso COLTELLO MILLEUSI DA SOPRAVVIVENZA.

Un classico coltello deve comprendere almeno la maggiorparte di questi oggetti:

  • Bussola,
  • pastiglie potabilizzanti per l’acqua,
  • attrezzatura per la pesca (filo di nylon e ami),
  • fiammiferi al fosforo antivento e antiumido,
  • seghetto,
  • altimetro (opzionale),
  • mini arpione (opzionale),
  • mini lancia (opzionale),
  • specchio segnalazione (eliografo),
  • fischietto,
  • lente per accendere il fuoco,
  • martelletto (opzionale),
  • cesoia tagliafili,
  • cacciavite,
  • pietra per affilare,
  • ago e filo per sutura,
  • bisturi,
  • ago da cucire,
  • barra al magnesio (produce scintille per accendere il fuco sfregando contro la lama del coltello),
  • tabella alfabeto morse con codice internazionale di segnalazione terra-aria,
  • corda.

Un coltello completo dovrebbe contenere tutti questi oggetti stipati tra fodero e manico.

UN CLASSICO COLTELLO MULTIUSO PER LA SOPRAVVIVENZA :

Coltello in foto: Survival Jungle King II

SPM_A0470.jpg

 

aef (1).jpg

SPECIFICHE TECNICHE:

COMBAT KNIFE JUNGLA II (AITOR – FOX)
Lama affilata alta qualità (acciaio 440).
Lama satinata antiriflesso con sega dentellata nella parte superiore.
Fodero verde rivestito con cordino militare (10mt).

Impugnatura antiscivolo con  apertura superiore a tenuta stagna con bussola.

Il kit comprende: Fiammiferi, ago e filo con set da cucito, amo e filo da pesca, spilla da balia, lametta, fionda, laccio emostatico, specchietto per segnalazioni ELIOGRAFO, righello con due unità di misura, tabella dei segnali del corpo e terra-aria, lama multiuso tipo arpione con cavatappi dotato di tagliasagola e di fori per fissarlo ad un bastone per costruire una lancia.

Lunghezza Lama: 22

Lunghezza Coltello: 35

Peso: 490Gr

puoi trovarlo in molti negozi specializzati o nel nostro store a prezzo di costo

fonte:sopravvivenza.blog.it

COME SOPRAVVIVERE ad un Attacco o ad un Disastro NUCLEARE o BATTERIOLOGICO

Le regole base di sopravvivenza in caso di attacco atomico,

come sopravvivere alla radioattività.

Alcune di queste informazioni potrebbero tornare molto utili anche nel caso in cui una centrale nucleare, a causa di un grave incidente, rilasci radioattività nell’aria.

yy633.jpg

I RIFUGI ANTIATOMICI:

Un rifugio sicuro deve essere costruito sotto terra e deve avere un affidabile sistema di ossigenazione che impedisca all’aria contaminata di entrare nel sistema di aereazione. L’involucro è quasi sempre in cemento armato con pareti molto spesse e gli interni sono rivestiti da particolari materiali isolanti.

Piombo e acciaio sono largamente usati per la costruzione di rifugi antiatomici per la loro alta protezione dalla radioattività.

 

L’entrata del bunker solitamente è composta da una botola corazzata e una scala che porta al rifugio, per entrare nel cuore del bunker si passa dalla stanza di decontaminazione e di solito da due portoni molti spessi a tenuta stagna e a chiusura ermetica.

7879.JPG

 

All’interno del rifugio ci deve essere acqua potabile, cibo, energia elettrica e servizi igienici.

 

La grande richiesta da parte della popolazione ha fatto nascere ditte specializzate nella costruzione di rifugi antiatomici prefabbricati. La Svizzera risulta essere molto organizzata in questo settore in quanto una legge obbliga ogni cittadino a costruirsi un rifugio sotto casa con solai spessi 40 cm e muri spessi 30 cm, con un autosufficienza di cibo, acqua e aria di almeno sei mesi. Per i palazzi esistono i bunker condominali.

2714128685_63db67e067.jpg

 

I RIFUGI IMPROVVISATI:

Rifugi antiatomici improvvisati possono essere le condotte sotterranee della metropolitana, tunnel autostradali e ferroviari di una certa lunghezza, grotte, miniere, fogne ecc…

 

t55555.png

Dopo l’esplosione di una bomba nucleare bisogna raggiungere velocemente un rifugio prima che cominci la ricaduta radioattiva, cioè entro mezz’ora dal lampo nel cielo.

 

Se non si riesce a trovare un rifugio sottoterra o in un bunker, optare per qualsiasi luogo sia al di sotto del metro e settanta dal livello della superficie.

Potete rifugiarvi anche in un fosso o potete scavare una buca; all’interno stare rigorosamente sdraiati a faccia in giù coprendosi bocca e naso con un panno o con la maglietta. In questo modo si eviterà l’onda termica, l’onda d’urto e la radioattività diretta.

 

Prima della ricaduta radioattiva coprire la buca o cambiare riparo.

y66ò.png

 

Se esiste la probabilità che la propria città possa essere vittima di un attacco atomico, e non si riesce ad abbandonarla, improvvisare un rifugio in una cantina o in un qualsiasi spazio al di sotto del livello del terreno rinforzando i muri con lastre di acciaio o sacchi di terra, sigillando eventuali aperture con calcestruzzo.

 

Proteggersi dal Fallout:

La ricaduta radioattiva più pericolosa è quella del primo giorno dall’esplosione, poi comincia a diminuire a seconda della potenza del ordigno esploso e dalla distanza in cui ci si trova dall’ipocentro.

E’ utile sapere quando il periodo radioattivo termina in modo da tale da poter lasciare i propri rifugi.

Quando la radioattività si abbassa a un livello tale che il suo assorbimento ci permette di sopravvivere è possibile uscire all’aria aperta.

Si può usare la regola del 7/10, cioè dopo 7 ore la radioattività è di 1/10 di quella che si ha un’ora dopo l’esplosione, quindi dopo 49 ore sarà di 1/100, dopo 343 ore di 1/1000 è così via…

 

7X7= 49 (2 giorni)  1/100= 1/10 X 1/10

7X7X7=343 (14 giorni)  1/1000= 1/10 X 1/10 X 1/10

 

Esempio:

Dopo 1 ora: 1000Rad o 10 Gray

Dopo 2 ore: 400Rad o 4Gy

Dopo 7 ore: 100Rad o 1Gy

Dopo 48 ore: 10Rad o 0.1Gy

 

NOZIONI DI SOPRAVVIVENZA IN CASO DI ATTACCO NUCLEARE:

ggr.png

 

  • Appena si vede il bagliore nel cielo cercare un riparo immediatamente, a 2 o 3 metri da dove ci si trova.
  • Se non lo si trova mettersi dietro un muro o un riparo rivolti verso la parte opposta dell’esplosione.
  • Se non si trova nulla sdraiarsi a testa in giù e chiudere gli occhi, coprendosi le parti cutanee scoperte.
  • Non muoversi finchè non passa l’onda d’urto.
  • Ora bisogna raggiungere entro mezz’ora un ricovero possibilmente sotterraneo per sopravvivere alla ricaduta radioattiva.
  • Nello spostamento coprire naso e bocca e non guardare verso l’esplosione il forte effetto termico potrebbe bruciarvi le retine.
  • Non mangiare, bere o fumare.
  • Se al momento dell’esplosione uno si trova all’interno di un edificio, riparasi subito dietro una grossa parete o un mobile solido, stare lontano dalle apparecchiatura elettriche.
  • Una volta passata l’onda d’urto uscite a trovare un rifugio, se non trovate niente scendete nei piani più bassi dell’edificio o nel seminterrato tappezzando spifferi e finestre.
  • Se uscite a cercare un ricovero riparatevi sotto una grossa coperta che abbandonerete quando troverete un rifugio, facendo occhio agli eventuali incendi generati dall’onda termica.
  • Non utilizzate le auto, l’impulso elettrico generato dall’esplosione potrebbe aver danneggiato il motore, però potete rifugiarvi all’interno chiudendo bene tutte le possibili entrate d’aria (infilarsi in un’auto può aumentare sensibilmente le probabilità di sopravvivenza, almeno del 40 per cento).
  • Non perdete tempo con i cellulari potrebbero essere danneggiati e comunque le comunicazioni, sarebbero interrotte per via dell’effetto elettromagnetico.
  • Se durante la corsa verso un rifugio vi si depositano addosso detriti e polveri radioattive sbarazzatevi di tutti gli indumenti, fatevi più docce utilizzando molto sapone,dedicando particolare cura a capelli, mani e togliendo i residui sotto le unghie.
  • Appena entrate nel rifugio antiatomico fate una doccia di decontaminazione lasciando tutti gli indumenti e gli oggetti che avete nella stanza che precede l’entrata.
  • Una volta dentro chiudete le porte a tenute stagna e non le aprite più fin quando non dovrete uscire.

In media un rifugio antiatomico difficilmente può garantire condizioni di sopravvivenza superiori ai 5 anni.

Concludendo in caso di attacco nucleare non perdete tempo a scappare cercando di allontanarvi il più possibile dall’ipocentro ma trovate un rifugio da cui ripararvi dalla pioggia radioattiva.

 

Molti non sono a conoscenza del fallout secondario se ad esempio un ordigno esplodesse nel centro di una città, le persone che si troverebbero a un paio di chilometri una volta sopravvissuti all’esplosione scapperebbero in preda al panico ignari che la pioggia radioattiva sarà la causa della loro morte.

atomica_grafico.jpg

 

In questa foto realizzata dal Dipartimento della sicurezza interna statunitense viene mostrato un grafico dei luoghi più sicuri in città per proteggersi da un attacco atomico.

 

Come notate i piani più alti sono i meno sicuri meno quelli nel sottosuolo sono i rifugi ideali.

 

Esperti e studiosi statunitensi hanno recentemente dichiarato: “Rifugio sul posto. Questo è l’unico grande messaggio, il modo migliore per salvare vite e prevenire patologie legate alle radiazioni. Va contro il nostro istinto di scappare dal pericolo per riunirci ai nostri familiari. Ma se i bambini sono a scuola o all’asilo, è lì che dovrebbero rimanere. Non si può sfuggire alla precipitazione radioattiva e gli effetti disastrosi riconducibili alla precipitazione radioattiva possono essere evitati al 100%. Si stima che 285.000 persone, senza protezione nel raggio di un miglio dalla detonazione a Los Angeles, andrebbero incontro a malattia o morte causate dall’esposizione alle radiazioni.  Solo un rifugio rudimentale, come una costruzione in legno, potrebbe salvare 160.000 persone da un’esposizione significativa. Se le persone riuscissero a trovare rifugio in seminterrati o edifici multipiano o centri commerciali, 240.000 di queste 285.000 potrebbero salvarsi. Se si riuscisse a raggiungere un parcheggio sotterraneo o il centro di un grattacielo di uffici, non si riporterebbe alcuna esposizione mortale“.

In Italia, subito dopo il disastro di Chernobyl, la protezione civile ha sviluppato un piano di emergenza nel caso in cui una centrale nucleare, vicino al confine italiano, rilasci radioattività: Piano-nazionale-revisione-1marzo-2010.pdf

 

La Iodoprofilassi – Profilassi con Ioduro di potassio:

In caso di incidente a una centrale nucleare lo stato dovrebbe fornire compresse di ioduro di potassio che forniscono protezione alla tiroide.

Tale ghiandola tende a fissare lo Iodio radioattivo 131.

 

Una compressa agisce per 24 ore e risulta essere efficace se chi l’assume è stato esposto solo da poco tempo, è efficace se assunta fino a 3 o 4 ore dopo l’esposizione.

 

fonte:sopravvivenza.myblog

Casi umani di SOPRAVVIVENZA ESTREMA

Quanto tempo può sopravvivere una persona in condizioni sfavorevoli?
Non si può dare una risposta generale a questa domanda.  Si può rispondere semplicemente dicendo: “dipende“.
Esistono persone che sono riuscite a salvarsi superando le situazioni più disperate; altre invece che sono morte dopo pochi giorni, quando ancora non si può parlare di morte per sete o per fame.
Ritrovarsi in un ambiente ostile a causa di un incidente navale aereo, essere vittime di un disastro naturale o artificiale, perdersi in montagna, rimanere bloccati con l’auto nel deserto sono alcune delle situazioni in cui tutti possiamo incappare, a maggior ragione se vi piace viaggiare ed esplorare.

In una situazione sfavorevole, anche se non molto grave, possiamo provare paura (paura di morire, di non farcela, di non essere cercati, di morire di sete o di fame…). Avere paura è normale l’importante è mantenerla sotto controllo in modo che non si trasformi in panico.

Alla base della sopravvivenza c’è la volontà, la determinazione e la tenacia di vivere. Un impatto psicologico positivo e ottimista darà un aiuto grandissimo in una situazione avversa, più di un bicchiere d’acqua e di un pasto caldo.

Significato di Volontà:
Facoltà di volere; capacità di decidere e agire in modo da raggiungere il proprio scopo.
Atto del volere, ciò che qualcuno vuole.
Disposizione ad agire in un certo modo; voglia, propensione, disposizione, impegno a far bene.


Mai rinunciare alla lotta, mai pensare di avere fatto tutto il possibile, mai arrendersi, pensare sempre positivo. Molto spesso non è lo sfinimento fisico che fa cedere un uomo ma è quello psichico, cioè la certezza di non farcela o di non essere all’altezza. Bisogna tenere duro, avere speranza di incontrare qualcuno che ci tratti in salvo e avere fiducia nelle squadre di soccorso. Nel frattempo le nostre priorità dovranno essere fuoco, riparo, segnalazione, acqua e cibo.

STORIE DI SOPRAVVISSUTI

ertyu.jpg

 

SOPRAVVIVENZA: Kit Pronto Soccorso completo

Kit Pronto Soccorso completo:

 

Ricordate di controllare sempre la data di scadenza di ogni farmaco prima di portarvelo dietro. Le temperature troppo calde o troppo fredde possono accorciare la vita di un farmaco (ad esempio un siero antivipera resiste pochi mesi fuori dal frigorifero, mentre alcuni farmaci col calore si sciolgono).

 

Il kit di pronto soccorso deve essere leggero è puramente orientato al tipo di zona e di attività che si andrà a fare. Se si viaggia con un mezzo orientarsi per un kit di pronto soccorso completo, mentre se ci si sposta con uno zaino scegliere un kit di primo soccorso basilare che stia stipato in una valigetta possibilmente impermeabile (se c’è la possibilità che il kit possa bagnarsi, e la valigetta non è a tenuta stagna, chiudere il kit in un sacchetto di plastica integro facendo un bel nodo stretto).

aef (6).jpg
  • Laccio emostatico
  • Cerotti di varie forme e dimensione
  • Bende e garze
  • Bisturi, ago e filo (sterili)
  • Pinze, forbici
  • Siringhe sterili monouso
  • Cotone idrofilo
  • Collirio
  • Decongestionante per l’orecchio
  • Aspirina
  • Pastiglie per il mal di mare o d’auto
  • Pastiglie antiallergiche
  • Pillole di destrosio
  • Cortisone
  • Compresse polivitaminiche
  • Mercurocromo (per la disinfezione e la pulizia delle ferite e come cicatrizzante per piccole ferite, ustioni o abrasioni)
  • Tintura di iodio (antisettico per uso esterno e utile anche per la disinfezione di acque di superficie 3 gocce per litro, lasciando agire per 30 minuti. Utile anche per la cura da contaminazione leggera da radioattività)
  • Spray protettivo per la medicazione di ferite, lesioni e piaghe
  • Ghiaccio istantaneo
  • Pomate (per distorsioni, ustioni e contusioni)
  • Antidolorifici e antiinfiammatori
  • Antimicotici (per lieviti ed ife)
  • Sedativi, antidolorifici e analettici cardiorespiratori
  • Analgesici (per diminuire il dolore)
  • Antipiretici (per abbassare la febbre)
  • Paracetamolo (azione analgesica e antipiretica)
  • Antibiotici a largo spettro
  • Antibiotici per infezioni intestinali e antiputrefattivi
  • Antispastici (per malattie o sindromi dell’apparato gastro-enterico)
  • Antistaminici (per le manifestazioni allergiche)
  • Sciroppo
  • Spray o compresse mal di gola
  • Sieri (es. antivipera)
  • Succhiaveleno
  • Gel per le mani all’amuchina
  • Alcol denaturato
  • Ammoniaca
  • Spazzolino e dentifricio
  • Filo interdentale
  • Termometro
  • Misuratore pressione
  • Defibrillatore portatile
  • Boccaglio per respirazione bocca a bocca

 

Sopravvivenza: Il materiale per la Difesa Personale

PISTOLA PER LA DIFESA PERSONALE:

 

Una pistola a salve può tornare molto utile come accessorio da avere nel proprio equipaggiamento per la sopravvivenza. Infatti con il rumore prodotto dallo sparo si possono spaventare animali feroci, richiamare aiuto, segnalare la propria posizione o accendere il fuoco con la fiammata prodotta o sfruttando la polvere da sparo presente nelle cartucce.

Inoltre una pistola a salve risulta più alla portata di tutti di una vera pistola, in quanto può essere comperata senza avere un porto d’armi, costa poco, può essere trasportata senza particolari permessi speciali, è semplice da usare, e seguendo le giuste precauzioni non è pericolosa.

L’arma che vedete nelle foto sottostanti non è una semplice arma a salve ma è una pistola per la difesa personale o arma d’allarme. Infatti quest’arma oltre che a esplodere cartucce a salve può anche sparare munizioni contente gas irritante CS (lacrimogeno), munizioni al peperoncino incapacitanti, razzi di segnalazione e piccoli fuochi artificiali montando l’adattatore adatto, palle in plastica dura SELF-GOMM utilizzando un adattatore speciale (utili per ferire o spaventare un eventuale aggressore o animale feroce, o per stordire piccoli animali per catturarli).

Purtroppo in Italia non esistono questo tipo di armi a salve, cioè quelle che hanno la canna libera. Ma si possono tranquillamente comprare all’estero anche per corrispondenza (ad esempio dalla Francia, dalla Germania, dall’Olanda o dal Belgio).

aef (11).jpg
Pistola da difesa a salve Magnum modello 2000 della Norica. Calibro 9mm P.A.K.
aef (13).jpg
IN FOTO: adattatore per razzi e piccoli fuochi pirotecnici, cartucce Umarex a gas CS incapacitante (10 pezzi) e irritanti al pepe (10 pezzi), astina per la pulizia, caricatore per 15 cartucce, munizioni Umarex a salve 9mm (50 pezzi), lucchetto per chiudere la valigetta in plastica dura fornita con la pistola.

aef (12).jpg

ATTENZIONE: con un’arma senza occlusione della canna (front firing) a distanze inferiori a 1 metro le munizioni (a salve, al pepe e a al gas CS) possono causare lesioni anche gravi.

 

Se utilizzate le palle in plastica dura per la difesa (selfgomm, vedi foto) non sparate a eventuali aggressori o animali feroci a distanze inferiori ai 3 metri e non mirate agli occhi per non causare danni gravi.

0830.jpg
In Italia difficilmente troverete un rivenditore che vi vendi una pistola a salve come quella sopra, cioè un’arma con espulsione della fiamma dal foro terminale della canna (Front Firing).

 

In Italia troverete solamente pistole a salve che hanno la canna occlusa, infatti la fiammata dello sparo esce da sopra. In pratica troverete solo armi con espulsione della fiamma attraverso un forellino posto nella parte superiore (Top Firing).

 

 

 

La pistola nella foto sottostante è stata comperata in Italia, infatti è Top Firing.

 

L’unico uso che si può fare con una pistola di questo tipo è solamente di forte rumore.

 

 

 

Pistola a salve Bruni 92 da 8mm imitazione della Beretta 92-FS
aef (14).jpg
LE PISTOLE A SALVE E IL TAPPO ROSSO:

 

In Italia la legge prevede che l’armiere deve vendere questo tipo di armi con il tappo rosso inserito nella canna in modo da poter distinguere un’arma vera da un’arma a salve (infatti solo un occhio esperto riuscirebbe a cogliere quei particolari che distinguono una vera pistola da un modello a salve).

 

La pistola a salve per la legge è comunque ritenuta un’arma giocattolo e non offensiva, e una volta a casa si può tranquillamente togliere il tappo rosso senza compiere nulla di illegale.

 

 

 

LE REGOLE PER UTILIZZARE UNA PISTOLA A SALVE:

 

L’utilizzo e il trasporto di una pistola a salve, anche se non può sparare proiettili, deve comunque rispettare le regole del buon senso:

 

  • mai puntare, sparare o spaventare passanti e persone;
  • mai tirarla fuori in un luogo affollato seminando il panico;
  • mai sparare in casa il rimbombo potrebbe far allertare i vicini;
  • mai provare a entrare in banca, in un negozio o in un centro commerciale con la pistola in bella vista potrebbero pensare male;
  • anche se è un’arma giocattolo se la usate per compiere azioni illegali tipo rapine l’aggravante sarà di rapina a mano armata;
  • la fiammata prodotta dallo sparo produce polveri incandescenti quindi mai sparare vicino al viso a occhi per evitare lesioni gravi;
  • se l’arma è di tipo front firing mai puntarsela alla testa e sparare;
  • se l’arma è di tipo top firing non mettere le mani o le dita sopra il forellino d’uscita quando sparate;
  • non sparare mai vicino alle orecchie il forte rumore potrebbe ledere i timpani;
  • se volete sparare un paio di colpi per divertirvi fatelo in un luogo isolato;
  • non darla mai in mano ai bambini;
  • quando sparate impugnatela in maniera corretta;
  • tenetela sempre pulita e oliata per allungarne la vita e l’efficienza;
  • non lasciate mai colpi in canna;
  • mai provare a dare fuoco o a surriscaldare le munizioni ,
  • quando non vi serve tenete separati il caricatore e le munizioni dalla pistola;
  • tenetela possibilmente sempre sotto chiave o in un armadio per armi.

 

MINI PISTOLA BALESTRA (Acquistabile QUI)

 

utile per l’uso sportivo, la caccia, la pesca e la sopravvivenza.

 

La pistola balestra in questione è la CROSSBOW a tre funzioni della ROYAL.

 

La struttura è in metallo, il calcio è in polimero, l’arco è in metallo con i cavi in acciaio.

 

Questa balestra ha 3 funzionamenti: spara frecce normali, freccia da pesca e biglie acciaio.

 

Specifiche tecniche:

 

Archetto da 80Lbs

 

Distanza: 56M

 

Peso al grilletto: 1.4KGs 120N

 

Caricatore: 15 biglie

 

Slitta per accessori ad 11mm (ottiche e puntatori)

 

Peso 860Gr

 

Accessori in Dotazione:

 

Zaino per il trasporto

 

Tacca per la mira regolabile

 

3 Frecce in alluminio struttura in PVC

 

3 Frecce da pesca (con mulinello con filo per raccogliere la freccia)

 

Biglie in metallo 6mm

 

Opinione:

 

La struttura e i materiali della balestra risultano molto resistenti.

 

Le frecce vengono sparate a una velocità impressionante, alla distanza giusta possono tranquillamente trapassare il cranio di un animale.

 

La buona velocità consente di catturare e infilzare un pesce e poi recuperarlo grazie al mulinello a filo collegato alla freccia.

 

E’ necessario fare molta attenzione con la balestra, non è un giocattolo, non bisogna farla maneggiare per nessun motivo a un bambino.

 

Lo zaino a zip con varie tasche e compartimenti è molto comodo per stipare tutta l’attrezzatura.

 

La balestra può anche sparare pallini-biglie d’acciaio, funzione utile per l’uso sportivo e per imparare a prendere la mira.

 

FOTO

Un kit di Sopravvivenza Completo ed Equilibrato

Questo elenco è puramente indicativo, l’equipaggiamento può cambiare a seconda dalla zona in cui ci si avventura, dalle disponibilità personali, dal numero delle persone in cui si è, dal mezzo su cui si viaggia (auto, camper), ecc…

aef (7).jpg

ATTREZZATURA PER LA SOPRAVVIVENZA:

 

  • Coltello Multiuso
  • Fiammiferi impermeabili, antivento e antiumidità,
  • o Accendino ricaricabile, o Zippo con benzina,
  • Acciarino (o firesteel, consigliato poiché molto pratico e funzionale).
  • Lente di ingrandimento per accendere il fuoco
  • Bussola e mappa del luogo (è importante sapere usare correttamente la bussola e la carta topografica altrimenti non vi serviranno a nulla); oppure gps (la tecnologia ci facilita la vita, anche se le batterie hanno i loro limiti, anche se in caso di inversione termica sarà inutile)
  • Kit per la pesca (ami, piombi, filo di nylon, esche sintetiche)
  • Eliografo (è uno specchietto riflettente per la segnalazione)
  • Fischietto per richiedere soccorso in montagna
  • Volendo puntatore laser
  • Candela (utile per trasportare il fuoco senza spegnerlo, fare luce, segnalare, in casi estremi si può anche mangiare)
  • Matita e bloc-notes per prendere appunti e tenere annotazioni sul tempo e sugli spostamenti.
  • Sacchetti di plastica (utili per vari usi come impermeabilizzare l’attrezzatura, meglio se biodegradabili)
  • Coperta in alluminio (riesce a mantenere l’80% del calore del corpo, riflette il calore il fuoco, isola dall’umidità, protegge dalla pioggia e dall’acqua, grazie al suo potere riflettente può essere avvistata dall’alto o essere utilizzata come eliografo inoltre piegata occupa pochissimo spazio)
  • Detergente per le mani e per il viso
  • Saponetta o sapone in polvere
  • Lama di rasoio
  • Ago, fili, dei bottoni e spille da balia
  • Spago, corda, lacci
  • Repellente per gli insetti (soprattutto contro le zanzare)
  • Protezione solare
  • Torcia impermeabile (a basso consumo o a dinamo)
  • Borraccia – Gavetta
  • Pillole o compresse per la depurazione dell’acqua al cloro o allo iodio (dette anche tavolette o pastiglie potabilizzanti: vedi sezione Bushcraft come trovare acqua e depurarla)
  • Telefono cellulare GSM o telefono satellitare (possibilmente con caricatore per carica cellulare a manovella dinamo)
  • Orologio digitale da polso (modello da trekking) con altimetro, indicatore di temperatura °C-°F, barometro, sveglia, cronometro, bussola, impermeabile e retroilluminato.
  • Piccolo coltellino svizzero milleusi (tipo Victorinox) con lima, schiaccianoci, pinza, supporto smontabile per innesto punte per cacciavite, forbice, chiavi inglesi, cavatappi, apri scatole, pinzetta:
aef (4).jpg

A seconda della disponibilità di carico anche:

Non tutti questi oggetti sono indispensabili.

  • Sacco a pelo
  • Bivouac sack (bivi-bag)
  • Ascia, sega a filo (meno ingombrante) e piccolo martello
  • Piccone o picozza
  • Due chiodi da 10 cm (per i più disparati utilizzi: trappole, riparo…)
  • Filo di ferro per il trappolaggio
  • Trappola per topi
  • Fionda
  • Cacciavite, cesoia tagliafili
  • Machete (utile nella giungla)
  • Arpione o fucile da pesca o balestra (molto meglio)
  • Razzi rossi o razzi fumogeni
  • Cyalume (barrette fluorescenti)
  • Corda spessa, fune con moschettoni
  • Amaca
  • Occhiali con lenti intercambiabili:
aef (8).jpg
  • Se indossate gli occhiali da vista portatevene un paio di ricambio
  • Telone impermeabile
  • Fornelletto a gas
  • Lanterna
  • Tavolette combustibili
  • Carta dall’alluminio, pellicola trasparente e carta Scottex
  • Fazzoletti e carta igienica
  • Asciugamano e salviette umidificate
  • Pala piegabile da campeggio
  • Pentolino, bicchiere, posateria e piatto (tutto completamente in acciaio)
  • Bollitore da un litro (diesel, benzina, petrolio)
  • Faro stroboscopico
  • Binocolo
  • Depuratore – purificatore acqua da campeggio (microfiltrante – microfiltro):
img_16.jpg
  • Permanganato di potassio (può essere utile a vari scopi: sciolto in acqua pulita fornisce una soluzione antisettica per disinfettare ferite – pochi grani in un litro d’acqua, lasciata decantare per più di mezz’ora, la rendono potabile – sparso e rimescolato sulla neve produce un colore rosso porpora visibile da molto lontano – mischiando mezzo cucchiaino con uno di zucchero si ottiene, frizionando la miscela con un bastoncino, una sorta di carbonella caldissima, ottima per accendere l’esca per il fuoco)
  • Nastro adesivo modello americano
  • Volendo carta vetrata
  • Penna indelebile (potrà servire a scrivere su ogni tipo di superficie, per ricordare cose importanti o lasciare messaggi e indicazioni)
  • Scorta d’acqua minerale, razioni energetiche liofilizzate (es. pemmican, BP-5), barrette di cibo e snack.
  • Borsa frigorifera, thermos
  • Borsa dell’acqua calda
  • Tenda antizanzare
  • Telo isolante, coperta o materassino
  • Tagliaunghie
  • Tubicino di gomma
  • Libri e manuali sulla sopravvivenza (primo soccorso, animali e piante velenose, norme di sopravvivenza)
  • Radio di emergenza a dinamo solare (opzionale)
  • Telo per la segnalazione (opzionale)
  • Tabella con alfabeto Morse, codice internazionale, numeri d’emergenza, metodi di segnalazione del corpo e di segnalazione terra-aria.
  • Se li si possiede portare anche pistola o fucile con: cartucce a salve, munizioni e razzi per segnalazione (vedi: sezione bushcraft equipaggiamento)

 

LA ZAINO:

L’attrezzatura dovrebbe riuscire a stare tutta stipata in uno zaino a spalla che non deve essere ne troppo pesante, ne scomodo per la schiena.

Ricordate di portare solamente l’attrezzatura che vi serve e di non riempire lo zaino di cose inutili e superflue.

Il peso dello zaino non dovrebbe mai superare il 35% del nostro peso corporeo, l’attrezzatura al suo interno dovrà essere rigorosamente selezionata. Il peso ideale dovrebbe essere un quarto della nostra massa.

In vendita si possono trovare tantissimi zainetti per la sopravvivenza con comparti strategici, ricchi di tasche, impermeabili, smontabili come quelli dei soldati ecc…

Ricordate di impermeabilizzare gli oggetti che con l’acqua si potrebbero rovinare come indumenti, medicinali ecc… (sigillare in sacchetti di plastica o contenitori a tenuta stagna).

Bilanciate il peso dello zaino e fate in modo che eventuali oggetti non vi diano fastidio sulla schiena.

Posizionate sul fondo dello zaino le cose che vi serviranno di meno, mentre tenete a portata di mano le cose più importanti.

 

Parte dell’equipaggiamento può anche essere trasportato addosso (coltello di sopravvivenza legato alla cintura, oggetti di pronto consumo nelle tasche dei pantaloni, ecc…)
tratto da blog.sopravvivenza.it

Come SOPRAVVIVERE in una ZONA GLACIALE

COME SOPRAVVIVERE IN UNA ZONA GLACIALE

SOPRAVVIVENZA NEL CIRCOLO POLARE ARTICO ED ANTARTICO:

L’Artide e l’Antartide sono i luoghi più freddi ed inospitali della Terra.

Sopravvivere in queste zone richiede grande forza di volontà ma anche delle buone conoscenze.

Le temperature gelide non hanno permesso lo sviluppo di città in queste zone.

Le popolazioni che popolano l’Artide sono solamente due: gli INUIT e gli YUPIK, mentre l’Antartide è disabitata (ad eccezione delle circa 5.000 persone che vivono nelle oltre 80 basi scientifiche, e che si riducono a 1.000 durante i mesi invernali).

Entrambe le zone vengono comunque visitate da migliaia di persone all’anno per scopi sportivi, scientifici e turistici.

Continue Reading

Sopravvivenza: I nodi più utili in caso di necessità

La tecnica dei nodi è un’arte e una tradizione secolare. Con due corde si possono fare un’infinità di nodi, ma per le situazioni di sopravvivenza l’importante è saper fare i principali che sono: nodo semplice, nodo savoia, nodo piano, nodo parlato, nodo di scotta e gassa d’amante (sono tutti illustrati sotto).

 

I nodi sono di fondamentale importanza per l’attività di survival e tornano utili per costruire un riparo, fare attrezzi e armi,  pescare, fare trappole, per la scalata o l’arrampicata e per il primo soccorso.

 

Volendo si possono inventare nodi nuovi, l’importante è testarne sempre l’efficacia e la resistenza prima di adoperali.

 

La conoscenza dei nodi è una materia fondamentale per chi pratica escursionismo, alpinismo, speleologia, nautica, campeggio, operazioni di salvataggio (trasporto e recupero di feriti) e artigianato.

 

Conoscere i tipi di corde e sapere fare almeno i nodi di base sono due cose alla base della sopravvivenza.

 

 

 

LE CORDE:

 

Le corde di solito sono fabbricate con la canapa, il cotone, il lino, la fibra di noce di cocco, la iuta, la paglia, il bambù, l’ortica (ramiè) o con il sisal (agave sisalana).  Oppure sono fabbricate con fibre ottenuta dagli animali come la seta, la lana, il pelo (cammello, lama, bisonte) e il crine (cavallo).
Esistono poi le corde in tecnofibra come il poliammide (nylon), il rayon, la gomma, il poliestere e il teflon . Esistono anche la fibra di vetro, di carbonio, di amianto, di basalto, o di origine metallica (acciaio, argento…).

 

Nel kit di sopravvivenza è sempre consigliabile avere un rocchetto di filo di nylon. Il nylon è sottile, leggero e molto resistente, non si ammuffisce ed è impermeabile. I contro del nylon sono che col calore tende a sciogliersi e si può spezzare a contatto con bordi rocciosi, inoltre quando è bagnato è poco maneggevole poichè scivoloso.

 


QUALI MATERIALI UTILIZZARE PER FABBRICARE DELLE CORDE:
Si possono fabbricare e improvvisare delle corde  o delle funi con le fibre degli animali (sfruttando: pelle, tendini, crine, cuoio) o con fibre vegetali (utilizzando: corteccia, strutture fibrose, steli, foglie, radici, vimini). Nella foresta si possono fabbricare delle corde molto resistenti sfruttando le liane.
In mancanza di tempo potete anche improvvisare delle legature con la manica strappata di un vostro indumento, con i lacci delle scarpe, con un sacchetto di plastica arrotolato, con la cintura o con qualsiasi altra cosa (usate l’immaginazione).

 

 

 

CURIOSITA’: Se avete indumenti o attrezzatura in cuoio, in situazioni estreme, si possono mangiare, in quanto il cuoio viene ricavato dalla pelle degli animali. Esistono diverse storie di soldati che rimasti senza cibo per settimane si sono cibati della pelle dei loro scarponi. Alcune corde, considerato che sono di origine vegetale e animale, in teoria sarebbero commestibili bollendole.

 

– Quando comperate una fune o una corda controllate sempre nella descrizione il carico di rottura del cavo. Se ad esempio vi serve una fune per un scalata, sceglietene sempre una che abbia una forza di rottura almeno il doppio del vostro peso.

 

 

NODI:

 

E’ importante imparare a fare i nodi velocemente ma anche saperli scogliere rapidamente.
Il mio consiglio è di prendere due lacci e di cominciare a esercitarvi seguendo la guida illustrata.

 


TIPI DI NODI:
(COME FARE I NODI)

08776 (4).jpg

 

NODI CON UNA CORDA

 

NODO SEMPLICE

08776 (3).jpg

 

NODO SAVOIA o NODO D’ARRESTO

08776 (2).jpg

 

NODI PER UNIRE DUE CORDE

 

NODO PIANO (il più comune)

08776 (1).jpg

NODO DI BANDIERA O NODO DI SCOTTA

557 (1).jpg

 

NODO DI BANDIERA DOPPIO

08776 (6).jpg

 

NODO DI TONNEGGIO o DEL VACCAIO o CARRICK

08776 (7).jpg
CAPPIO

 

GASSA D’AMANTE O NODO DI BULIN

 

(il re dei nodi)
350573375.jpg

NODI DI AGGANCIO

 

NODO A MEZZO COLLO

08776 (9).jpg
NODO PARLATO
1266453294.jpg

NODO PARLATO INTORNO AL DORMIENTE

557 (2).jpg

 

ESEMPI DI NODI PER FARE LE LEGATURE

08776 (11).jpg
08776 (12).jpg
Se volete approfondire date un’occhiata anche queste due guide:

 

 

 

  • MANUALE DEI NODI: LEGGI (formato Pdf)

 

  • NODI ILLUSTRATI: GUARDA (nodi spiegati nel manuale: Nodo di scotta, Nodo di scotta ganciato, Nodo di scotta doppio, Gassa d’amante, Gassa d’amante doppia, Gassa d’amante cima doppia, Nodo margherita, Nodo Parlato, Nodo Parlato su asta, Nodo a 8 per asola, Nodo a 8 o delle guide con frizione, Nodo a 9, Nodo a 8 inseguito, Nodo di soccorso, Nodo bocca di lupo, Nodo Barcaiolo, Nodo Bolina e Nodo Inglese doppio)

fonte: sopravvivere.myblog.it

Scroll to top