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Uso della Mantellina Poncho

Il poncho-liner è un oggetto che non dovrebbe mai mancare nel nostro equipaggiamento in quanto è in grado di assolvere a numerose funzioni: può essere utilizzato per proteggersi dalla pioggia (la mantellina copre anche lo zaino), per realizzare un riparo, per costruire una tenda, per approntare una barella di fortuna o per fare un galleggiante in caso di attraversamento di un fiume.

Realizzato in nylon antistrappo pesa poco, è poco ingombrante ed è facilmente reperibile nei negozi di articoli militari o outdoor.

Nel realizzare un riparo di emergenza invece dei cordini possiamo utilizzare degli elastici per auto anch’ essi molto comodi e che possiamo inserire nel nostro equipaggiamento base.


Il poncho-liner è un oggetto che non dovrebbe mai mancare nel nostro equipaggiamento in quanto è in grado di assolvere a numerose funzioni: può essere utilizzato per proteggersi dalla pioggia (la mantellina copre anche lo zaino), per realizzare un riparo, per costruire una tenda, per approntare una barella di fortuna o per fare un galleggiante in caso di attraversamento di un fiume.
Realizzato in nylon antistrappo pesa poco, è poco ingombrante ed è facilmente reperibile nei negozi di articoli militari o outdoor. Nel realizzare un riparo di emergenza invece dei cordini possiamo utilizzare degli elastici per auto anch’ essi molto comodi e che possiamo inserire nel nostro equipaggiamento base.

mercoledì 2 aprile 2008

COME RICONOSCERE UNA VIPERA


In Italia sono presenti le seguenti specie di vipera:
– Vipera di Orsini (Appennino umbro-marcheggiano e in Abruzzo)
– Marasso (in tutte le regioni alpine)
– Vipera comune (presente in tutte le regioni esclusa la Sardegna)
– Vipera dal corno (Alto Adige, Trentino e Friuli)
Per riconoscere una vipera osservare soprattutto la forma del corpo che è sempre tozzo, compatto e con la coda relativamente breve; altri elementi sono la forma della testa triangolare e la pupilla verticale.
In caso di morso procedere come se si trattasse di una frattura ovvero immobilizzazione della zona colpita mediante un bendaggio di tipo compressivo e, se si tratta di un arto, posizionamento di una stecca; successivamente trasporto in ospedale.

martedì 1 aprile 2008

METEO – IL FATTORE WINDCHILL (2° parte)

Il tempo meteorologico è caratterizzato da fenomeni quali la temperatura, la pressione, l’ umidità, il vento e le meteore (fenomeni naturali che si manifestano nell’ atmosfera quali pioggia, grandine, fulmini ecc.). La temperatura, che è all’ origine di ogni fenomeno meteo, si misura con il termometro: particolare importanza riveste l‘escursione termica ovvero la differenza tra la temperatura masssima e quella minima raggiunte nelle 24 ore.
In presenza di vento un termometro non è in grado di registrare la reale sensazione di freddo avvertita da un corpo umano pertanto è stato introdotto il FATTORE WINDCHILL (potere raffreddante del vento). In caso di bassa temperatura e forte vento la tabella indica qual’ è la reale temperatura avvertita da una corpo è quale è il tempo di sopravvivenza in caso di esposizione prolungata (fine 2° parte).

sabato 29 marzo 2008

COPERTA ISOTERMICA

Le coperte isotermiche alluminizzate sono particolarmente utili nell’ attività di soccorso e survival; a fronte di dimensioni e ingombro ridottissimo (nella foto il mod. piccolo misura cm. 9X2X5) hanno una elevata capacità riflettente (sono in grado cioè di trattenere fino all’ 80% del calore corporeo). Le coperte possono essere utilizzate sia per la protezione dal freddo (parte argentata rivolta verso il corpo) e dal caldo (parte dorata rivolta verso il corpo) sia come teli da segnalazione.
Realizzate con teli di poliestere metallizzato o reticolato non dovrebbero mai mancare nel nostro equipaggiamento.

mercoledì 26 marzo 2008

METEOROLOGIA (1°parte)

Il tempo meteorologico influenza in modo determinante qualsiasi attività umana pertanto la conoscenza di come le condizioni del tempo possono evolvere è di enorme importanza.
Oggi le previsioni, ottenute con sofisticati modelli matematici e con le immagini di satelliti e radar, sono molto precise. L’ attendibilità è in funzione del tempo di previsione:
– eccellente attendibilità per le previsioni alle 12 ore
– buona per quelle a 3-5 giorni
– medio/bassa per quelle a 7-10 giorni.
La conoscenza anche superficiale dei fenomeni meteorologici e la disponibilità di semplici strumenti (barometro, termometro e igrometro) consentono a chiunque di poter effettuare una previsione.
Poichè le masse d’aria si spostano, a causa dello squilibrio barico, dai centri di alta (aree anticicloniche) a quelli di bassa pressione (aree cicloniche) qualsiasi variazione significativa e repentina del barometro indica un possibile cambiamento del tempo (bassa pressione tempo brutto- alta pressione tempo bello).
Anche le nubi sono un ottimo indicatore:
– le nubi alte (cirri) indicano di norma l’approssimarsi di una perturbazione
– le nubi medie e a sviluppo verticale (cumuli) possono significare l’arrivo di un fornte freddo con piogge intermittenti e violente
– le nubi stratificate un fronte caldo con piogge persistenti.
(fine 1° parte)


venerdì 21 marzo 2008

COLTELLI PER LA SOPRAVVIVENZA

Nella sopravvivenza il coltello è uno degli strumenti indispensabili: una buona lama è in grado di aiutarci in ogni situazione. Vi propongo due coltelli pensati per il survival.
Il primo (foto in alto) è un Fallkniven Pilot Survival: è un coltello svedese molto apprezzato per la qualità e durezza dell’ acciaio (la lama sandwich è realizzata da due strati di acciaio all’interno dei quali è inserito uno strato più “duro” per mantenere il filo).
Il secondo coltello (foto in basso) è un Bushman della Cold Steel. La lama si ispira a quelle usate dai Boscimani (popolo che vive nel deserto del Kalahari). L’impugnatura, realizzata ripiegando la barra di acciaio con cui è realizzata la lama, consente l’inserimento di un’ asta in maniera da trasformare il coltello in una lancia o machete. Il Bushman, realizzato in varie lunghezze, ha un prezzo molto basso (circa 35-40 Euro).

lunedì 25 febbraio 2008

LA BUSSOLA MAGNETICA

 

 

 

La bussola è lo strumento che mediante un ago magnetico indica la direzione del Nord magnetico (punto di convergenza delle linee di forza magnetica). Il Nord magnetico non coincide con il Nord geografico (punto di incontro dei meridiani geografici); questa differenza può essere agevolmente ricavata con il calcolo della declinazione magnetica (il valore di declinazione magnetica da imporre alla bussola per trasformare il Nord magnetico in Nord geografico è trascurabile quando si percorrono itinerari brevi).
Una bussola è costituita di norma da un contenitore al cui interno vi è un perno su cui poggia l’ago calamitato che cosi è libero di ruotare in tutte le direzioni; la parte superiore del contenitore è trasparente con una ghiera graduata mentre la parte inferiore riporta una graduazione in gradi sessagesimali (da 0 a 360°) o in gradi millesimali (da 0 a 6400°°).
Il contenitore di una bussola può essere riempito di una miscela di acqua e alcol allo scopo di diminuire le oscillazioni dell’ago (l’alcol congela ad una temperatura più bassa dello 0 punto di congelamento dell’acqua). Quando si usa una bussola è buona norma mantenerla orizzontale e distante da masse metalliche in grado di interferire con il campo magnetico (carrozzeria dell’auto, piccozza ecc.).
Le bussole più utilizzate sono quelle da orientamento e quelle goniometriche con le quali è possibile effettuare la lettura di un azimut (l’ azimut è l’angolo formato tra la direzione del Nord e la direzione di un punto o oggetto individuato sulla carta topografica o sul terreno; sulla carta l’azimut viene calcolato utilizzando un normale goniometro).
La bussola viene utilizzata per muovere lungo una rotta prestabilita, per orientare la carta topografica e per leggere un azimut.
Per seguire una rotta (direzione tra due punti individuati sulla carta topografica) si procede nel modo seguente:
– si ruota la ghiera graduata sino a far coincidere il valore di rotta con la freccia di riferimento (nella foto 240° o 4200 millesimi);
– si orienta la bussola al Nord;
– mantenendo la bussola orientata al Nord si marcia nella direzione indicata dalla freccia.

mercoledì 20 febbraio 2008

IL KIT DI PRONTO SOCCORSO

Il kit di PS ci consente di eseguire piccoli interventi in caso di ferita o di un infortunio in genere. Può essere più o meno ‘elaborato’ e questo in relazione allo spazio disponibile, all’ attività che dobbiamo fare e alle nostre conoscenze nel campo del primo intervento; vediamo due diverse tipologie.
La prima riguarda un kit da portare sempre al seguito. Il contenitore può essere una semplice busta di nylon all’ interno della quale inserire dei guanti in lattice, un laccio emostatico, un pacchetto di medicazione (garze che consentono di tamponare una emorragia), alcuni cerotti, degli steri-strip (cerotti da sutura), alcune compresse di aspirina o paracetamolo (antidolorifico e antifebbrile).
Se nello zaino (o in macchina, barca ecc.) abbiamo spazio allora realizziamo un kit utilizzando uno specifico contenitore (in commercio ne esistono molti tipi) nel quale inserire: guanti di nylon, laccio emostatico, pacchetto di medicazione, cerotti, disinfettante (ad esempio Betadine o mercurocromo), pomata antiustioni, antidolorifico e antidiarroico, garze, una benda, un ago da cucire, una pinza emostatica, una forbice, una lametta da bisturi, un flaconcino di ammoniaca, della polvere emostatica.

mercoledì 13 febbraio 2008

L’ EQUIPAGGIAMENTO PER UNA ESCURSIONE

Se decidiamo di fare una escursione o una marcia in montagna (non ha importanza se resteremo fuori qualche ora e l’itinerario si presenta facile) portiamo sempre con noi un coltello pieghevole, una scatola di fiammiferi, del cordino di nylon.
Se poi l’escursione si presenta più impegnativa allora è necessario mettere in atto alcune misure di sicurezza e adeguare il nostro abbigliamento ed equipaggiamento al tipo di attività che si intende fare.
a. misure di sicurezza:
prima di muovere controlliamo sempre il nostro itinerario su di una carta topografica (o carta dei sentieri); se non possiamo portare al seguito la carta cerchiamo almeno di memorizzare quanti più particolari possibile;

– lasciamo detto (a chi rimane in base, ai gestori del rifugio, al personale della locale Sezione del CAI ecc.) in quale località siamo diretti e quante ore resteremo fuori; se possediamo un telefono cellulare lasciamogli anche il nostro numero. Memorizziamo i numeri di emergenza (CAI, Guardia Forestale, Eliambulanza ecc.);
– informiamoci sulle condimeteo: le previsioni a 9-12 ore sono molto precise.

b. abbigliamento ed equipaggiamento:
– se ci troviamo in montagna portiamo sempre al seguito una giacca a vento o un indumento pesante (il tempo in montagna cambia rapidamente e la temperatura può scendere di parecchi gradi -pericolo di ipotermia);
nel nostro zaino non deve mai mancare una mantellina impermeabile (poncho) e un kit di pronto soccorso
Realizziamo inoltre una scatola di sopravvivenza e portiamola sempre con noi.
Se ci siamo persi ecco cosa fare:

1. mantenere la calma (chi è in preda al panico non ragiona!): se abbiamo lasciato detto a qualcuno dove intendevamo andare e l’ora del rientro prima o poi ci verranno a cercare!
2. se abbiamo con noi un telefono cellulare chiamare uno dei numeri di emergenza e descrivere la zona dove ci troviamo;
3. altrimenti tornare indietro per cercare di ritrovare il sentiero perso e riconoscere una zona che ci è familiare;
4. scendere verso il fondovalle seguendo il corso di un torrente o una linea elettrica o dirigere nella direzione in cui si ritiene ci sia un centro abitato o una strada (ci può essere di aiuto il fatto di aver memorizzato, prima di partire, l’ itinerario sulla carta topografica);
5. se si sta avvicinando il buio fermarsi, costruire un riparo per la notte e accendere un fuoco.

Nel realizzare il riparo attenersi ai seguenti criteri:
– scegliere una zona riparata dai venti di tramontana (venti provenienti da Nord);
– evitare le depressioni (l’aria fredda si deposita in basso) e i letti asciutti dei torrenti (in caso di pioggia c’è il pericolo di una piena);
– trovare un luogo vicino all’acqua e dove sia possibile avere sufficiente legna da bruciare durante la notte (macchia, bosco ecc.).

martedì 12 febbraio 2008

IL NODO PRUSIK



Il nodo Prusik è un nodo autobloccante in quanto stringe se sottoposto a trazione; nel momento in cui cessa la trazione può essere facilmente allentato. Si esegue con un asola di cordino e in sostanza consiste nell’ effettuare, sulla corda su cui ci si deve bloccare, una bocca di lupo doppia o tripla.

I NODI SCORSOI

I nodi scorsoi sono nodi che sottoposti a trazione ‘scorrono’ e pertanto si stringono sull’ oggetto sul quale sono stati “incappellati”:
nodo dell’ impiccato (in alto nella foto) : è un ottimo nodo scorsoio in quanto non si allenta con il cessare della trazione
parlato scorsoio (in basso nella foto): il nodo scorsoio è ottenuto con la gassa di un nodo parlato.

LE GASSE


Le ‘gasse’ sono degli occhielli o asole di corda che vengono eseguite all’ estremità di una corda e non sono scorrevoli.
gassa d’amante (foto a sin.): nodo “fondamentale” che si presta a numerosi utilizzi. La sua esecuzione richiede un po’ di pratica
nodo Savoia doppio (foto a des.): serve, ad esempio, per collegare l’estremità della corda all’ imbragatura da alpinismo.


I NODI DI AVVOLGIMENTO


I nodi di avvolgimento servono per “avvolgere” (bloccare) la corda su di un oggetto: palo, picchetto, anello, moschettone.
parlato semplice (foto a sin:): è un nodo molto usato sia nell’ alpinismo che nella nautica
bocca di lupo (foto a des.): semplicissimo da eseguire non deve però essere utilizzato per assicurare una persona.

I NODI DI GIUNZIONE



I nodi di giunzione servono per unire 2 corde di uguale o diverso diametro, sono facili da eseguire e si sciolgono facilmente:
nodo piano (foto a sin. in alto): serve per unire 2 corde di uguale diametro. Attenzione! Con le corde in nylon tende a scorrere
nodo rete (foto a sin. in basso): serve per unire 2 corde di diametro diverso. Ha un’ottima tenuta. Viene utilizzato anche per fare le reti
nodo inglese (foto a des. in alto): serve per unire corde di uguale o diverso diametro. Ha un’ ottima tenuta
nodo rete doppio (foto a des. in basso): come sopra, molto sicuro.
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