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Equipaggiamenti

Un kit di Sopravvivenza Completo ed Equilibrato

Questo elenco è puramente indicativo, l’equipaggiamento può cambiare a seconda dalla zona in cui ci si avventura, dalle disponibilità personali, dal numero delle persone in cui si è, dal mezzo su cui si viaggia (auto, camper), ecc…

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ATTREZZATURA PER LA SOPRAVVIVENZA:

 

  • Coltello Multiuso
  • Fiammiferi impermeabili, antivento e antiumidità,
  • o Accendino ricaricabile, o Zippo con benzina,
  • Acciarino (o firesteel, consigliato poiché molto pratico e funzionale).
  • Lente di ingrandimento per accendere il fuoco
  • Bussola e mappa del luogo (è importante sapere usare correttamente la bussola e la carta topografica altrimenti non vi serviranno a nulla); oppure gps (la tecnologia ci facilita la vita, anche se le batterie hanno i loro limiti, anche se in caso di inversione termica sarà inutile)
  • Kit per la pesca (ami, piombi, filo di nylon, esche sintetiche)
  • Eliografo (è uno specchietto riflettente per la segnalazione)
  • Fischietto per richiedere soccorso in montagna
  • Volendo puntatore laser
  • Candela (utile per trasportare il fuoco senza spegnerlo, fare luce, segnalare, in casi estremi si può anche mangiare)
  • Matita e bloc-notes per prendere appunti e tenere annotazioni sul tempo e sugli spostamenti.
  • Sacchetti di plastica (utili per vari usi come impermeabilizzare l’attrezzatura, meglio se biodegradabili)
  • Coperta in alluminio (riesce a mantenere l’80% del calore del corpo, riflette il calore il fuoco, isola dall’umidità, protegge dalla pioggia e dall’acqua, grazie al suo potere riflettente può essere avvistata dall’alto o essere utilizzata come eliografo inoltre piegata occupa pochissimo spazio)
  • Detergente per le mani e per il viso
  • Saponetta o sapone in polvere
  • Lama di rasoio
  • Ago, fili, dei bottoni e spille da balia
  • Spago, corda, lacci
  • Repellente per gli insetti (soprattutto contro le zanzare)
  • Protezione solare
  • Torcia impermeabile (a basso consumo o a dinamo)
  • Borraccia – Gavetta
  • Pillole o compresse per la depurazione dell’acqua al cloro o allo iodio (dette anche tavolette o pastiglie potabilizzanti: vedi sezione Bushcraft come trovare acqua e depurarla)
  • Telefono cellulare GSM o telefono satellitare (possibilmente con caricatore per carica cellulare a manovella dinamo)
  • Orologio digitale da polso (modello da trekking) con altimetro, indicatore di temperatura °C-°F, barometro, sveglia, cronometro, bussola, impermeabile e retroilluminato.
  • Piccolo coltellino svizzero milleusi (tipo Victorinox) con lima, schiaccianoci, pinza, supporto smontabile per innesto punte per cacciavite, forbice, chiavi inglesi, cavatappi, apri scatole, pinzetta:
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A seconda della disponibilità di carico anche:

Non tutti questi oggetti sono indispensabili.

  • Sacco a pelo
  • Bivouac sack (bivi-bag)
  • Ascia, sega a filo (meno ingombrante) e piccolo martello
  • Piccone o picozza
  • Due chiodi da 10 cm (per i più disparati utilizzi: trappole, riparo…)
  • Filo di ferro per il trappolaggio
  • Trappola per topi
  • Fionda
  • Cacciavite, cesoia tagliafili
  • Machete (utile nella giungla)
  • Arpione o fucile da pesca o balestra (molto meglio)
  • Razzi rossi o razzi fumogeni
  • Cyalume (barrette fluorescenti)
  • Corda spessa, fune con moschettoni
  • Amaca
  • Occhiali con lenti intercambiabili:
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  • Se indossate gli occhiali da vista portatevene un paio di ricambio
  • Telone impermeabile
  • Fornelletto a gas
  • Lanterna
  • Tavolette combustibili
  • Carta dall’alluminio, pellicola trasparente e carta Scottex
  • Fazzoletti e carta igienica
  • Asciugamano e salviette umidificate
  • Pala piegabile da campeggio
  • Pentolino, bicchiere, posateria e piatto (tutto completamente in acciaio)
  • Bollitore da un litro (diesel, benzina, petrolio)
  • Faro stroboscopico
  • Binocolo
  • Depuratore – purificatore acqua da campeggio (microfiltrante – microfiltro):
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  • Permanganato di potassio (può essere utile a vari scopi: sciolto in acqua pulita fornisce una soluzione antisettica per disinfettare ferite – pochi grani in un litro d’acqua, lasciata decantare per più di mezz’ora, la rendono potabile – sparso e rimescolato sulla neve produce un colore rosso porpora visibile da molto lontano – mischiando mezzo cucchiaino con uno di zucchero si ottiene, frizionando la miscela con un bastoncino, una sorta di carbonella caldissima, ottima per accendere l’esca per il fuoco)
  • Nastro adesivo modello americano
  • Volendo carta vetrata
  • Penna indelebile (potrà servire a scrivere su ogni tipo di superficie, per ricordare cose importanti o lasciare messaggi e indicazioni)
  • Scorta d’acqua minerale, razioni energetiche liofilizzate (es. pemmican, BP-5), barrette di cibo e snack.
  • Borsa frigorifera, thermos
  • Borsa dell’acqua calda
  • Tenda antizanzare
  • Telo isolante, coperta o materassino
  • Tagliaunghie
  • Tubicino di gomma
  • Libri e manuali sulla sopravvivenza (primo soccorso, animali e piante velenose, norme di sopravvivenza)
  • Radio di emergenza a dinamo solare (opzionale)
  • Telo per la segnalazione (opzionale)
  • Tabella con alfabeto Morse, codice internazionale, numeri d’emergenza, metodi di segnalazione del corpo e di segnalazione terra-aria.
  • Se li si possiede portare anche pistola o fucile con: cartucce a salve, munizioni e razzi per segnalazione (vedi: sezione bushcraft equipaggiamento)

 

LA ZAINO:

L’attrezzatura dovrebbe riuscire a stare tutta stipata in uno zaino a spalla che non deve essere ne troppo pesante, ne scomodo per la schiena.

Ricordate di portare solamente l’attrezzatura che vi serve e di non riempire lo zaino di cose inutili e superflue.

Il peso dello zaino non dovrebbe mai superare il 35% del nostro peso corporeo, l’attrezzatura al suo interno dovrà essere rigorosamente selezionata. Il peso ideale dovrebbe essere un quarto della nostra massa.

In vendita si possono trovare tantissimi zainetti per la sopravvivenza con comparti strategici, ricchi di tasche, impermeabili, smontabili come quelli dei soldati ecc…

Ricordate di impermeabilizzare gli oggetti che con l’acqua si potrebbero rovinare come indumenti, medicinali ecc… (sigillare in sacchetti di plastica o contenitori a tenuta stagna).

Bilanciate il peso dello zaino e fate in modo che eventuali oggetti non vi diano fastidio sulla schiena.

Posizionate sul fondo dello zaino le cose che vi serviranno di meno, mentre tenete a portata di mano le cose più importanti.

 

Parte dell’equipaggiamento può anche essere trasportato addosso (coltello di sopravvivenza legato alla cintura, oggetti di pronto consumo nelle tasche dei pantaloni, ecc…)
tratto da blog.sopravvivenza.it

Un semplice KIT SURVIVAL

Saro’ rapido ma colpiro’ dritto al punto, crearsi un kit Survival, oggigiorno, da avere sempre in auto, magari sotto al sedile o in moto, e’ spesso di grande aiuto, non solo “pratico” ma anche mentale.
Tenere allenata la mente e’ gran cosa, poiche’, se vi creerete un Survival KiT per voi stessi o per altri, vedrete che ripenserete spesso a cio’ che avete inserito all’interno. Questo vi indurra’ a “pensare” spesso all’oggettistica Survival, quindi in caso di pericolo estremo sapreste ricrearvelo nel bosco anche se non l’avrete preso con voi…

SURVIVAL KIT Essenziale:

Per un SurvivaL Kit decente dovrete non badare a spese, nel senso che EVITATE di andare in qualche discount per comprare le forbicine ad esempio e spendeteci invece soldi per infilarne un paio di ottima fattura nel kit. Cosa vuol dire?.. Cio’ significa che non dovrete mai , e dico mai.. sottovalutare la qualita’ in caso di bisogno. Ricordatevi che se ce ne fosse la necessita’, non resisterete ad una forbicina che si arrugginisce o si rompe.. i nervi vi salterebbero, e per cosa? per aver magari risparmiato qualche euro. NO le cose se fatte, vanno fatte per bene. Stiamo parlando di SURVIVAL non di una gita domenicale tra i boschi.

Realizzare il kit di Sopravvivenza

Quanto riportato in questo articolo è frutto di riflessioni, studio ed esperienze personali sul campo e teoriche. Un buon kit di sopravvivenza deve evolversi nel tempo, tenendo conto, di volta in volta, di ciò che riteniamo inutile o necessario. Questa evoluzione può avvenire solo con l’esperienza pratica. Prendete queste indicazioni come un’idea di massima, e in base alle vostre specifiche esigenze procedete a personalizzarlo.

La cosa FONDAMENTALE da tenere sempre a mente sono le Priorità.

Qui vengono indicati strumenti che richiedono una certa confidenza. Un conto è avere un telo, un altro è saper costruire un riparo di fortuna, e soprattutto saper individuale il posto corretto in cui costruirlo, in base ai venti, al calore, alla protezione, alla presenza di pericoli come rocce che possono cadere o acqua che può arrivare improvvisamente… Questi sono strumenti, ma le tecniche per utilizzarli correttamente non sono descritte qui. Andranno imparate prima con una base teorica, e poi naturalmente provando. Non occorre essere dispersi per dormire una notte in un riparo di fortuna. Si può fare anche a fini didattici, ed è inoltre divertente.

Introduzione
Un kit di sopravvivenza è un insieme di strumenti atti a garantire, in situazioni limite, almeno alcuni standard minimi vitali. Al suo interno andranno messe quindi anche tutte quelle cose che riteniamo utili per affrontare situazioni che, normalmente, non si verificano. All’interno dello stesso metteremo anche cose di normale utilizzo e questo ci permetterà di avere uno kit utile sia nella normalità che nell’eccezionalità e di essere sempre pronti ad ogni eventualità. Il kit dovrà essere sempre con noi, sia
durante escursioni di più giorni in zone isolate che nella tranquilla passeggiata domenicale nel boschetto vicino a casa o in situazioni postcatastrofiche. Questo implica necessariamente una buona trasportabilità del kit stesso, sia come dimensioni che come comodità. Non deve creare impacci, soprattutto se indossiamo anche uno zaino per trasportare altro materiale.

Cosa mettere nel kit dipende dalle situazioni che possiamo incontrare. Ogni kit dovrà essere adeguato al luogo e al clima tipico della zona in cui sarà utilizzato, non deve contenere strumenti inutili, e tanto meno non deve escludere niente di quanto ci potrebbe servire. Credo sia importante, quindi, prima di iniziare a raccogliere oggetti da inserire, valutare il dove, il come e il quando effettuiamo le nostre uscite, prestando particolare attenzione al clima e all’acqua. Infatti grazie al grande lavoro svolto nel sito www.housegate.net (che ringraziamo) in questo documento si parlerà di escursioni in zone montuose delle Prealpi Venete (vi assicuro molto ostiche e impervie), tra i 900 e i 2.300 metri s.l.m. , con poca o nulla presenza di acqua potabile, vegetazione che arriva a circa 1.500 metri, sopra i quali si trovano solo pascolo e roccia, clima sempre sotto i 25° C, con punte, in inverno, di –20°C e comunque, anche in agosto, con possibilità di temperature prossime allo 0, con violenti ed improvvisi temporali e grandinate, discreta presenza di vipere comuni, passaggi a volte impegnativi specialmente con pioggia o neve, discreta presenza di piccola selvaggina e volatili che però sono estremamente sospettosi. Inoltre abbiamo inserito spunti e tecniche utilizzati da me e Leonida nelle nostre uscite e nelle nostre esperienze.

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