Lazio: in arrivo Puglia: 17 novembre 2024 Toscana: 13 ottobre 2024
Costo: 50€
Durata: 1 Giorni
Difficoltà: -
Luogo:
Lazio: Sede Multidisciplinare Survival School SOS2012® di Via Laurentina KM 37,400 Ardea (RM)
Puglia: Parco Avventura Masseria Chinunno - Via Roma, Altamura (BA)
Toscana: Pescaglia (LU) presso Tenuta Boschiva dell’Agriturismo IL PINO Loc. San Martino in Freddana
Per informazioni e prenotazioni puoi scriverci su whatsapp al 3476321594 oppure tramite e-mail a info@sos2012.it
Scopi e Finalità
CORSO PRATICO SUI METODI DI ACCENSIONE DEL FUOCO dal Neolitico ai giorni nostri
Contributo di partecipazione: 50€
SCOPI E FINALITA’
Una giornata completamente dedicata alla sacra arte dell’accensione del fuoco. In antichità chi possedeva e sapeva utilizzare quest’arte era chiamato MAGOS, COLUI CHE CREAVA LA FIAMMA che dona vita, calore, luce e permetteva di assaporare il cibi in modi diversi permettendo un’evoluzione antropologica e sociale tramandata fino ai giorni nostri.
Lo scopo di questo Stage è quello di approfondire le tecniche già acquisite e impararne altre per ampliare il proprio bagaglio tecnico-professionale nell’ambito della disciplina del Surviving e Bushcraft.
Passando dal Neolitico e Paleolitico, fino ad arrivare alle tecniche e agli attrezzi più moderni, percorreremo LA STRADA DEL FUOCO attraverso questo Stage Formativo teorico-pratico.
Verrà fornito a tutti i partecipanti materiale didattico e pratico per lo svolgimento delle attività.
Alla fine dello stage verrà rilasciato un Attestato di Partecipazione e una dispensa sulle tecniche acquisite.
Struttura del Corso
Introduzione
Cenni storici sulle tecniche in uso nell’arco dell’evoluzione umana
Creazione di Esche naturali: Tipologie di legname, Lame consigliate, Creazione Feather Stick, Tecnica del Batoning e creazione di Truciolato per l’accensione
Pratica di accensione e creazione di strutture con Feather Stick e Truciolato
Acciarini Storici e Acciarini Moderni, Pietra focaia, Pirite e Selce e pratica di utilizzo
Creazione di Esche Artificiali: Creazione del Char Cloth di tessuto e di legno, i migliori materiali, creazione di un kit di cottura
Pratica di accensione con Char Cloth
Tecniche di accensione a Frizione: Bow Drill ed Hand Drill, legni consigliati, accorgimenti, consigli, Creazione di basi e pioli, creazione dell’archetto e corde
Pratica su Bow Drill (creazione di archi e pioli ed accensione)
Pratica su Hand drill (Base, Spindle e accensione)
Tecnica del Fire Roll: Fire roll con materiali naturali ed artificiali, accorgimenti, consigli ed accensione
Pratica di accensione con Fire Roll.
Gestione e durata del fuoco nei vari ambienti (fuoco lungo, trucchi, upsidedown fire)
Quando iniziò l’uomo a controllare il fuoco? Quando riuscì a provocare le prime scintille mediante l’utilizzo dei suoi arnesi? Si dice sia stato l’utensile a determinare la crescita intellettuale dell’ominide, a fare di lui ciò che siamo oggi. Se ciò è vero, lo fu soprattutto perché gli permise di accendere il primo fuoco. Questa fu la scoperta umana esclusiva, il passo che gli altri esseri viventi non furono in grado di fare. Il momento essenziale che rivoluzionò la sua esistenza. Senza la padronanza del fuoco l’evoluzione umana non sarebbe stata quella che fu. Il fuoco ha fornito l’input decisivo, l’ha accelerata, plasmata. Era un elemento essenziale per proteggersi dagli animali feroci, riscaldarsi durante il grande freddo, cuocere gli alimenti, far luce nella notte, dissodare il terreno favorendo la caccia. Era la componente essenziale del „pacchetto culturale“ dell’Homo erectus: fuoco, abitazione e vestiario.
La parola e il fuoco vanno di pari passo. Sono due conquiste strettamente legate allo sviluppo del cervello. Se la facoltà di usare un linguaggio permise all’uomo di comunicare con i suoi simili organizzandosi meglio all’interno di un gruppo, pianificando per il futuro e trasmettendo le sue esperienze al clan, il fuoco gli diede modo di cuocere il cibo che diveniva più digeribile e gli forniva così una maggiore quantità di calorie ed energia. Lo sviluppo di un linguaggio complesso al di là della semplice articolazione di qualche parola e la fruizione di una maggiore riserva di energia grazie all’uso del fuoco e alla cottura degli alimenti, questi due strumenti di importanza vitale portarono ad un migliore funzionamento e ad una rapida evoluzione del cervello umano.
C’è un elemento studiato da Richard Wrangham: alcuni vegetali sono commestibili soltanto dopo essere stati sottoposti a cottura. Questo processo è in grado di rendere digeribili tutte le parti delle piante e di eliminare eventuali batteri o parassiti. E sappiamo bene che l’Homo erectus non mangiava soltanto carne, anzi gran parte della sua dieta si basava su alimenti vegetali. Il fuoco rendeva digeribili gli alimenti, eliminava i batteri e inoltre rendeva possibile la conservazione a lungo termine di carne o pesce tramite il procedimento dell’affumicatura, una tecnica che già l’Homo erectus sembra aver padroneggiato.
I reperti più antichi con tracce di combustione indotta risalgono a un milione di anni fa e vengono dall’Africa. Il Continente nero, la culla dell’Homo sapiens e non solo, dell’intera specie umana. Sono stati individuati nella Grotta di Wonderwerk (Sudafrica) a 45 chilometri dalle Kuruman Hills. Nel giacimento si sono recuperati diversi orizzonti del Paleolitico inferiore, medio e superiore, utensili litici (amigdale) che suggeriscono un periodo estremamente lungo di occupazione del sito.
È probabile che i nostri lontanissimi antenati abbiano conosciuto il fuoco grazie ad incendi provocati da cause naturali, per esempio in seguito alla caduta di un fulmine o all’eruzione di un vulcano. Magari inizialmente si servirono della fiamma sprigionata dalla mano della natura e impararono a conservarla per un certo periodo, senza però essere in grado di provocarla manualmente. Si può pensare che poi, in un secondo tempo, abbiano acceso i primi fuochi tramite sfregamento. Una tecnica usata ancora oggi dai Boscimani dell’Africa meridionale, i quali usano dei bastoncini di legno ed erba secca.
Alla luce dei reperti, l’Homo erectus era ancora lontano dalle tecniche di accensione più evolute del Neolitico basate sull’uso di pietra focaia, particelle di pirite e funghi. Utensili trovati presso la mummia di Ötzi. L’uomo dei ghiacci portava con sé un contenitore fatto di corteccia di betulla in cui custodiva braci di carbone di legna e nella sua borsa di pelle strappata si trovò una massa scura, resti di Fomes fomentarius, un fungo usato per l’accensione del fuoco. Questa tradizione dell’uso della pietra focaia è testimoniata, in Europa, da centinaia di reperti che, partendo da 32.000 anni fa (grotta di Vogelherd in Germania), continuano a costellare il Mesolitico e il Neolitico.
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