Metodi e segnalazioni per chiedere aiuto

PREMESSA
Oggi giorno, grazie ai sistemi tecnologici di localizzazione che fanno parte della nostra quotidianità, i naufraghi di una nave, i superstiti di un aereo, saranno senza ombra di dubbio ricercati da qualcuno.
Conoscendo l’orario del proprio rientro, qualcuno si accorgerà inevitabilmente del loro ritardo e avviserà le autorità competenti.
Quando si ha bisogno di soccorso, bisogna infatti avere molta fiducia nelle squadre, che si metteranno da subito in moto non appena ricevuto l’avviso.
Nel caso in cui un gruppo di turisti si è perso e qualcuno si è ferito, bisogna come prima cosa accendere un fuoco che faccia molto fumo, affinchè un elisoccorso riesca a localizzare la posizione dei dispersi.
La prima regola, affinchè i soccorsi arrivano nel più breve tempo possibile, sta nel far conoscere la propria posizione, la situazione in cui i dispersi versano e di ciò che si ha bisogno.

SOS (Save Our Ship in inglese e in italiano Soccorso Occorre Subito), è il segnale per chiedere aiuto più conosciuto. Queste tre lettere descrivono il segnale universale di richiesta di soccorso immediato e può essere comunicato attraverso l’alfabeto morse, via radio o scritta.
Il modo più semplice e accessibile a tutti, anche ai meno esperti è quello di esprimerlo in codice morse, ovvero: tre punti, tre linee e tre punti (· · · — — — · · ·).
Tale codice venne usato per la prima volta a Berlino nel 1906, durante la seconda conferenza radiofonica internazionale.
Naturalmente i metodi più veloci per richiedere immediato soccorso, restano quello via telefono o radio.

Il segnale parlato, più famoso al mondo e che viene utilizzato nelle comunicazioni in fonia è la parola “Mayday” (la cui pronuncia è meidei e sta a significare pericolo imminente e grave).
Questa espressione, viene utilizzata dal 1927 e fu proposta da Frederick Stanley Mockford nel 1923 presso l’aeroporto di Croydon a Londra. Venne modificata l’espressione francese “m’aider” (aiutatemi).
Nel caso di pericolo imminente, bisogna ripetere la parola per tre volte consecutive. Fatto ciò, bisogna comunicare ai soccorritori, la propria posizione, le condizioni e la natura del pericolo in vista.

SEGNALI DI EMERGENZA
– Segnali di fuoco e fumo:

Il metodo più efficace, affinchè vengano rilevate le persone in difficoltà dalle squadre di soccorso, resta il fuoco sia durante il giorno, sia durante la notte.
Durante le giornate limpide e poco nuvolose, bisogna che accendiate un fuoco capace di produrre molto fumo denso. Affinchè ciò avvenga, bisognerà dar fuoco a foglie verdi, muschio, rami non troppo secchi e fieno umido.
Durante le giornate grige e nuvolose, bisognerà invece accendere un fuoco che produca del fumo nero. In questo caso, bisognerà dar fuoco a gomme, a stracci imbevuti di olio o benzina o semplicemente a della plastica.
La cosa più efficace per attirare l’attenzione, sarebbe quella di accendere più fuochi contemporaneamente. Sarebbe perfetto se riusciste ad accenderne tre, formando un triangolo equilatero.
I fuochi andrebbero accesi se è possibile in delle zone sopraelevate, o meglio ancora se confinano lungo il corso di un fiume. Se siete circondati da alberi, sterpaglie alte, oppure se vi è presente neve o vento che soffia forte, è meglio non cimentarsi a produrre del fuoco, in quanto perdereste solo del tempo utile.
Durante la notte, è consigliabile accendere un fuoco che sia molto luminoso. Per questo motivo, sarebbe meglio bruciare legna molto secca, capace di produrre una fiamma alta e vistosa.

SEGNALI ACUSTICI
1) Urlare: facendo conca con le mani ai lati della bocca e gridare la parola HELP o Aiuto.
2) Fischiare: avere un fischietto nel kit di sopravvivenza è sempre consigliato. Il suono emesso dal fischietto, può essere percepito anche a km di distanza e a differenza di gridare a squarciagola, si consumano molte meno energie.
3) Sparare: nel caso in cui si ha a disposizione un arma da fuoco, è sempre consigliabile sparare in aria per attirare attenzione nei paraggi.
4) Segnali a percussione: se nelle vicinanze ci sono oggetti capaci di produrre buoni suoni, è consigliabile sbatterci contro con un oggetto metallico, tipo il coltello.
SEGNALI VISIVI
1) Utilizzo del proprio corpo: agitare le braccia dal basso verso l’alto velocemente, tenendo magari in mano qualcosa di molto visibile, come ad esempio un foglio di alluminio o semplicemente degli indumenti colorati. Questo naturalmente quando è presente la luce del sole. Durante la notte, è invece consigliabile stringere tra le mani un bastone infuocato o una torcia.
2) Razzi o fumogeni: se si hanno a disposizione uno di questi due oggetti, è cosa buona accenderli subito, ricordano però che è sempre consigliato non consumarli tutti velocemente, in quanto i mezzi di soccorso, potranno inizialmente non percepire la nostra segnalazione.
3) Starlight: se si è in possesso di oggetti tipo il cyalume o il glowstick, dovranno essere subito utilizzati. La luce chimica trasmessa dalla barra, ha una durata che varia dalle 8 alle 24 ore, in base al modello che utilizziamo.
4) Coloranti solubili: se siamo su una nave, è molto facile trovare prodotti che una volta immersi nell’acqua marina, emettono una fluorescenza parecchio intensa. Questo potrà aiutarvi a far si che i soccorsi, individuino il prima possibile, la vostra posizione.
SEGNALI DEL CORPO
Questi vengono usati principalmente per comunicare da terra, ad esempio con i piloti di un aereo e vanno ripetuti più volte per essere meglio percepiti.

SEGNALI TERRA ARIA
Nei nostri kit di sopravvivenza è sempre consigliabile avere una tabella stampata.

Questi simboli, sono riconosciuti come segnali d’emergenza terra-aria e vengono utilizzati a livello internazionale per comunicare con gli aerei di soccorso.
Bisogna formare questi simboli sul terreno, tenendo conto che dovranno essere molto grandi e distanziati tra loro almeno da 3 o 4 metri. Per la realizzazione, è possibile utilizzare qualsiasi oggetto si ha a disposizione, tipo tronchi, indumenti, lamiere, rami, cespugli, pietre ecc…
Se non si ha nulla a disposizione di quanto elencato precedentemente, si può sempre scavare la terra, accentuando i bordi con quella estratta. In parole povere, bisogna creare quanto più contrasto possibile per rendere i segnali sempre più visibili per aiutare i mezzi di soccorso.
Se i vostri segnali di aiuto, verranno compresi dal pilota, durante il giorno questo oscillerà le ali dell’aereo muovendole dal basso verso l’alto, durante la notte invece vi lampeggerà con delle luci verdi.
Se i vostri segnali di aiuto, non verranno invece percepiti dal pilota, durante il giorno effettuerà un giro di 360° in senso antiorario, rispetto alla vostra posizione, durante la notte vi lampeggerà invece con delle luci rosse.

L’ELIOGRAFO
Considerato indispensabile nel nostro kit di sopravvivenza, l’eliografo è uno strumento capace di salvarvi la vita. Viene da sempre considerato uno di quei metodi più efficaci per effettuare segnalazioni sia se si è dispersi in terra che in mare.
Il riflesso che viene trasmesso da questo oggetto, è visibile da un aereo anche a 30 Km di distanza e da una nave anche a 15 km.
Se non vi è la luce del sole, è possibile utilizzare sempre l’eliografo, facendo riflettere su di esso la luce trasmessa da una faro, da una torcia o se il cielo risulta essere limpido, anche dal riflesso della luna.
Se nel nostro kit di sopravvivenza, non è presente l’eliografo, è sempre possibile utilizzare qualsiasi oggetto capace di far riflettere la luce. Possiamo utilizzare ad esempio: uno specchietto, un foglio di alluminio, un pezzo di metallo o vetro o una scatola di latta. Infine, è possibile anche utilizzare la lama di un coltello.
SEGNALI TELEFONICI E RADIO
1) Telefono:
Se essere in possesso di un cellulare, è sempre una fortuna, bisogna comunque ricordare che questo se non coperto da rete, è completamente inutilizzabile.
Quando si è circondati da fili dell’alta tensione, materiali altamente ferrosi o in zone vulcaniche il telefono non funziona.
Le batterie contenute all’interno del dispositivo, hanno un tempo di carica limitato, per questo è sempre consigliabile tenerlo spento, se non quando si ha la possibilità di comunicare con qualcuno per chiedere soccorso.
Se si è in viaggio per un posto dove non sarà possibile ricaricare la batteria del cellulare, è sempre consigliabile portare con se un caricatore a manovella dinamo.
Per far si che il telefono mobile, venga preservato dagli agenti atmosferici, è cosa buona non tenerlo esposto alla luce del sole e al riparo da pioggia o umidità. Se siamo in possesso di una busta di plastica, è consigliabile avvolgerlo dentro per sigillarlo.
Naturalmente, se si è coperti da una rete, la prima cosa da fare è quella di inviare un messaggio ai vostri cari, affinchè avvisino le autorità competenti per la richiesta di soccorso.
E’ preferibile inviare un SMS piuttosto che chiamare, per consumare meno batteria dal vostro cellulare.

2) Radio:
A differenza del telefono, la radio funziona attraverso l’emissione di onde elettromagnetiche. Per far si che questa trasmetta nel miglior modo possibile, è consigliabile portarsi su un punto alto, meglio ancora se intorno a voi non ci siano ostacoli come albri o edifici.
Per quanto riguarda la città, vi ricordiamo che il canale di emergenza è il 16 con frequenza 27 Mhz. Se si è in montagna, le frequenze iniziano dai 130 ai 140 Mhz. Se si è in mezzo al mare, i canali invece vanno dai 160 ai 170 Mhz. Per una radio in banda nautica, bisogna impostare il canale 16, se si è a bordo di un aeroplano, si dovrà portare la manopola della radio su 121.5 oppure su 243.0 Mhz.
Se siete sprovvisti di queste informazioni radio molto utili, è consigliabile chiedere soccorso sulla frequenza che compare alla prima accensione della radio. Se i tentativi risultano essere vani, bisognerà mandare le frequenze in avanti, ricordandovi di appuntare quelle precedentemente già esaminate.
Ricordiamo inoltre che le frequenze che vanno da 144 a 146 Mhz, vengono utilizzate dai radio-amatori, ma possono essere anche tranquillamente usate per richiedere aiuto o soccorso.

SEGNALI DI SOCCORSO IN MONTAGNA
Se risultate essere dispersi in montagna, vi elenchiamo le tecniche più conosciute per chieder aiuto:
1) Fischiare o lampeggiare per 6 volte per un minuto, intervallando i segnali di 60 secondi;
2) Lanciare razzi di colore rosso;
3) Formare un cerchio bianco su uno sfondo rosso;
4) Alzare le braccia agitandole. Fondamentale ricordare di non farlo con un solo braccio, questo infatti farebbe percepire a chi vi ha in vista, di non avere nessun bisogno di aiuto e che siete a posto così.
SEGNALI DI SOCCORSO IN MARE
Se siamo dispersi a bordo di una nave, molteplici saranno i mezzi al quale possiamo far riferimento per segnalare il bisogno di soccorso. Tra tutti: razzi, fuochi artificiali, fumogeni luminosi o apparecchi radio.
Ricordiamo che anche dar fuoco a olio, barili di catrame, sarà un ottimo mezzo per chiedere aiuto, grazie agli enormi fumi neri che si alzeranno in aria.
CONCLUSIONI
Nel caso in cui pensiate che le possibilità che qualcuno vi cerchi sia remota, cercate di raggiungere con tutti i mezzi che si hanno a disposizione un centro abitato, ricordandovi però di lasciare traccia di una vostra presenza dove eravate posizionati precedentemente. Scrivete ad esempio sul terreno la data del giorno in cui siete partiti, il numero di persone al seguito che richiede soccorso e la quantità di provviste che avete con voi.
Concludiamo questo articolo, ricordandovi di tenervi in vista, magari lontano da grossi alberi, affinchè abbiate più possibilità che qualcuno si accorga di voi e del vostro bisogno imminente di aiuto.
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