SOPRAVVIVENZA: Regole Fondamentali per distinguere una pianta commestibile da una non mangiabile

I vegetali sono molto più semplici da trovare della carne, il corpo umano può sopravvivere tranquillamente cibandosi di soli vegetali anche per lunghi periodi.

 

Al mondo esistono innumerevoli piante, ed praticamente impossibile conoscerle e distinguerle tutte, anche per i più esperti.

 

Esistono però delle regole base che permettono di cibarsi con i vegetali in modo quasi sicuro:

 

 

  • LA COTTURA è IMPORTANTISSIMA in quanto elimina i germi e le sostanze velenose.

 

  • MAI mangiare FUNGHI, ne esistono molte specie velenose e non vale la pena rischiare anche perchè il loro apporto proteico è veramente bassissimo. La cottura o la bollitura non elimina le sostanze tossiche e velenose dai funghi. Non rischiate non esistono antidoti per i funghi velenosi.
  • Se non siete sicuri della commestibilità di una pianta evitatela a priori, meglio soffrire i morsi della fame, che mangiare e poi stare male.

 

  • Si possono mangiare con tranquillità tutte le verdure selvatiche tipo radici, bulbi, tuberi che corrispondono a quelle domestiche, es. carote, rape, cipolle, patate…
  • Non mangiare bacche gialle o bianche (sono velenose) o rosse (molte sono velenose anche se non tutte). Mentre quelle blu o nere in genere si possono mangiare.

 

  • Sono mangiabili le piante che vengono consumate dai MAMMIFERI e dagli UCCELLI.

 

  • NON MANGIARE le piante che contengono liquido biancastro e densolinfa lattiginosa (possono essere velenose), oppure piante che sono molto amare e disgustose o che hanno un colore appariscente e brillante.
  • Tutti i cereali sono commestibili (Mais, Frumento, Riso, Miglio, Orzo, Sorgo, Avena, Segale, Triticale, Grano saraceno, Fonio e Quinoa).

 

  • NON mangiare i cereali che hanno escrescenze nerastre al posto dei semi.
  • Non mangiare piante con la linfa colorata, che abbiano i frutti suddivisi in 5 segmenti, erbe con peluria su steli e foglie.

 

  • Se ci si accorge di avere ingerito del cibo tossico, provocare subito il vomito (inserendo una o più dita fino al fondo della gola), bere acqua salata e latte.

 

  • Assaggiare sempre le piante che non si conoscono in piccole dosi, se masticando non si sentono particolari gusti cattivi come pizzicori, bruciori, sapore amaro, acido o saponoso si possono ingoiare. Se dopo 6 o 8 ore non si presentano reazioni come vomito, dolori allo stomaco o diarrea si possono considerare alimentari.
  • Evitate di mangiare le foglie vecchie cadute in terra.
  • Molte solanacee contengono solanina nelle parti verdi come germogli, fiori, fusto, foglie e tuberi.
  • La maggiorparte delle fabaceae sono commestibili e si trovano in qualsiasi regione del globo (fagiolo, pisello, fava, lupino, cece, arachide, soia, lenticchia
  • Anche se le piante di pomodori e patate sono commestibili bisogna evitarne le parti verdi poichè sono tossiche e possono provocare addirittura la morte. Evitare tassativamente le patate di colore verde.
  • Evitate le felci mature, mangiate solo i suoi germogli. Oltre 200 tipi di felci presenti nella flora dell’emisfero sopra l’equatore sono commestibili da giovani.
  • La maggior parte dei frutti sono commestibili crudi, se però trovate un frutto sconosciuto dai colori troppo vivaci non azzardate.
  • Nel dubbio evitare sempre i bulbi.
  • Le piante che provocano irritazioni della pelle non dovrebbero essere mangiate (strofinate la linfa sul lato interno dell’avambraccio, se si irrita e si gonfia evitatela).
  • Evitare le piante che hanno i fiori a forma di ombrello (questo non vale per carote e prezzemolo).
  • Di solito le piante che crescono in mezzo all’acqua e in luoghi particolarmente umidi si possono mangiare (es. alghe).
  • Le alghe mangiabili si possono trovare in acque poco profonde dove formano strati molto densi sulle rocce o sul pelo dell’acqua che galleggiano.
  • Bollire o arrostire sempre i tuberi che si trovano nel sottosuolo.
  • Se una parte di un pianta è commestibile questo non vale per tutte le sue altre  parti.
  • E’ sempre utile conoscere le piante più velenose in modo da evitarle subito. Le più velenose: CICUTA acquatica e maggiore, giglio della stella, aconito napello, belladonna, stramonio comune, giusquiamo nero, lupino, digitale, speronella e cornetta.
  • Fiori e bacche mature (tranne i semi al loro interno) di sambuco si possono mangiare, il resto della pianta contiene cianuro, da evitare. Con i fiori è possibile fare uno sciroppo ottimo per dissetarsi.

 

  • Si può mangiare la corteccia interna di un albero quella più vicina al legno. Si mangia cruda. Non mangiare quella esterna.
  • Si può fare un buon porridge bollendo in acqua l’avena.
  • Tutti i tipi di noci sono commestibili. Si mangiano crudi. Le ghiande invece si cucinano.
  • Radici e rizomi di piante commestibili si possono mangiare. Stessa cosa vale per i germogli (bollirli sempre).
  • Se trovate arbusti di oleandro non mangiateli perché sono velenosi, e se trovate sorgenti d’acqua nelle sue vicinanze fate molta cautela poichè la linfa dell’oleandro potrebbe aver avvelenato le acque. La pianta di oleandro (si riconosce per i fiori a 5 petali di color rosa) è velenosa in tutte le sue parti (foglie, fiori, linfa, radici, semi, corteccia e rami). Se usate la legna di oleandro per cuocere del cibo allo spiedo sicuramente lo avvelenereste. L’oleandro provoca tachicardia, vomito, tremori, diarrea, sonnolenza, può anche portare al coma.

 

  • Le parti schiacciate di foglie, germogli e frutti che odorano di mandorle bisogna evitarle.
  • Non mangiare muffe e cibi ammuffiti.
  • Gomme e resine di alberi sono molto nutrienti.
  • Molte piante anche se commestibili potrebbero scatenare una reazione allergica, ecco perchè è molto importante conoscere a quali piante si è intolleranti (il test principale per la diagnosi di allergia è il test cutaneo “prick-test“). Se si è soggetti allergici è sempre utile avere a portata di mano degli antistaminici che dovremmo avere sempre nel nostro kit di sopravvivenza.
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